Dodici miliardi e mezzo di euro. A tanto ammonta il business delle agromafie, ovvero delle attività della criminalità organizzata nel settore agroalimentare.

Lo afferma la Coldiretti sulla base del rapporto sulle agromafie elaborato insieme ad Eurispes nel commentare positivamente l'operazione della Dia e del Noe dei carabinieri su investimenti della camorra nel settore della mozzarella di bufala campana a denominazione di origine. Un'operazione denominata, non a caso, 'Bufalo'.

"Le agromafie – sottolinea la Coldiretti - investono i loro ricchi proventi in larga parte in attività agricole, nel settore della trasformazione alimentare, commerciale e nella grande distribuzione con il reinvestimento dei proventi illeciti che ha come corollario il condizionamento della libera iniziativa economica e la concorrenza sleale".

"Una attività che spesso avviene anche attraverso frodi con la vendita di prodotti importati e di bassa qualità come made in Italy o come prodotti a denominazione di origine. E' quindi importante - sottolinea la Coldiretti - insieme all'aumento dei controlli stringere le maglie della legislazione".

Un segnale importante in questo senso viene dalle novità introdotte nella produzione della mozzarella di bufala campana Dop con l'arrivo dalla fine di giugno di un codice etico che prevede tra l'altro che, per produrla, occorre il certificato antimafia obbligatorio ogni anno per tutti i soci.