“La suinicoltura stenta ad uscire dalla crisi e ritengo che se avremo delle possibilità le avremo unendoci ed organizzandoci”. A sostenerlo è Giovanna Parmigiani, presidente della Sezione Carni bovine e suine di Confagricoltura Piacenza che sta lavorando al progetto dell’Organizzazione Interprofessionale di Settore e nei giorni scorsi ha raccolto numerose deleghe da parte dei suinicoltori piacentini. 

“Alla luce delle recenti riunioni con gli allevatori delle province emiliano-romagnole direttamente coinvolte – spiega Parmigiani - Confagricoltura ha predisposto un documento con richieste ben precise per il nostro settore e un programma per costituire un Organizzazione interprofessionale". 

Il documento, una volta firmato dagli allevatori, costituirà, infatti, il programma d’azione per il raggiungimento degli obiettivi declinati nel Piano strategico. Inoltre, la sottoscrizione del Progetto da parte dei produttori primari emiliano-romagnoli conferirà la delega a Confagricoltura Emilia-Romagna per l’avvio dell’Organizzazione Interprofessionale del settore suinicolo.

Confagricoltura ritiene  che questo sia l’unico metodo utile per dare risposte a quei circa 5mila allevatori nazionali che si rivolgono al mercato, che le attendono da tempo e per poter  definire una più incisiva  strategia per le produzioni di pregio quali le Dop, Igp e Sqn. 

L’associazione degli imprenditori agricoli stigmatizza il comportamento dei macelli che per l’ennesima volta la settimana scorsa hanno disertato i lavori della Commissione Unica Nazionale suini a Mantova che ha il compito fondamentale di definire le quotazioni di mercato relative alla settimana successiva. 

Nell’accordo di Programma firmato da tutte la filiera produttiva nel 2007 la Cun, ricorda Confagricoltura, doveva servire da un lato a risollevare dall’impasse il sistema per la determinazione del prezzo dei maiali, dall’altro a stabilire una maggiore responsabilità e collaborazione tra tutti gli anelli di una delle maggiori  'catene' produttive  nazionali.