Confagricoltura è preoccupata per le quotazioni dei prezzi all'origine dei tagli di carne fresca dei suini che, pur avendo registrato un rialzo nell'ultima settimana, restano non remunerative; ciò anche per il calo dei consumi e per l'eccesso di offerta dall'estero.

Dall'analisi degli ultimi dati, forniti dall'Osservatorio dell'Associazione nazionale allevatori suini, emerge che, pur a fronte di un calo del numero di suini macellati del circuito Dop (-5,2%) nel triennio 2008/2010, i risultati economici degli allevamenti non segnano un'inversione del trend negativo che, con andamenti alterni, ha caratterizzato il risultato economico degli allevamenti nell'ultimo quinquennio.

Secondo Confagricoltura è sempre più indispensabile che tutta la filiera, accantonando le conflittualità, proceda concordemente nella concreta attuazione degli strumenti necessari al rilancio economico dell'intero comparto produttivo, a cominciare da quelli individuati con l'intesa di filiera sottoscritta nel dicembre del 2007.

“Gli altri Paesi europei - commenta Confagricoltura - guardano con molta attenzione all'andamento economico della suinicoltura italiana e sono pronti a cogliere e sfruttare commercialmente ogni nostro cedimento. La politica commerciale di molti partner Ue, ad esempio la Spagna, ne è già stata una pericolosa testimonianza".