Prima la Commissione di indagine amministrativa, poi la relazione dei carabinieri del Mipaaf che a fine aprile (come riportato da Agronotizie) ha evidenziato incongruenze nel calcolo delle quote latte e dunque delle multe inflitte agli allevatori. Adesso anche il Tar del Lazio dà ragione agli allevatori che delle quote non ne hanno mai voluto sapere. A riaprire il capitolo delle quote latte è una sentenza con la quale il Tribunale Amministrativo accoglie il ricorso di un allevatore che ha contestato ad Aima (ora Agea) il calcolo delle compensazioni nazionali e il conseguente pagamento delle multe per gli anni 1995/96 e 1996/97. Altre sentenze, pur respingendo il ricorso nelle parti tese a “scardinare” il sistema delle quote latte, hanno accolto comunque la tesi che riguarda gli effetti della compensazione sull'entità delle multe. Sin qui i fatti, che non sono di poco conto e che possono rimettere in discussione tutta la complessa architettura sulla quale si basa il sistema delle quote latte in Italia. Esultano gli allevatori impropriamente catalogati con l'etichetta di “Cobas”, si preoccupa il ministro dell'Agricoltura, che deve comunque rispondere a Bruxelles per le multe latte.  Vanno in ordine sparso le  organizzazioni professionali degli agricoltori, chi invocando il rispetto delle leggi (e dunque il pagamento delle multe), chi pretendendo lo stop alle sanzioni. Insomma, siamo tornati nel caos. Così, mentre il presidente di Copagri, Franco Verrascina, chiede di sospendere le multe e restituire i premi Pac trattenuti agli allevatori morosi, Confagricolltura affida a un comunicato stampa il compito di manifestare le proprie preoccupazioni per le decisioni del Tribunale Amministrativo,  “in ordine alle quali - si legge nel comunicato - ritiene che l'amministrazione debba opporsi fermamente”. Quella che si è creata è una situazione di grande incertezza, è questo, in sintesi, il giudizio espresso da Cia, che richiede un rapido intervento da parte del ministro Galan e dell'amministrazione per dare al settore certezze normative al settore zootecnico, già alle prese con una difficile situazione di mercato.

 

E' un coro: sospendere le multe

Non ha dubbi Fabio Rainieri, parlamentare della Lega e segretario della commissione Agricoltura della Camera, che ha chiesto di sospendere tutti i provvedimenti di rateizzazione per il pagamento delle multe. Un provvedimento urgente che sospenda tutte le pratiche di riscossione in corso è richiesto anche da Furio Venarucci, presidente dell'Anpa, che teme persino possano esserci tentativi di “insabbiare” quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri Nac e di mettere la sordina alle sentenze del Tar. Restituzione delle somme trattenute agli allevatori e pagamento dei premi comunitari previsti dalla Pac, altrimenti “congelati” nel caso di produttori non in regola con le multe, sono le richieste che arrivano da Roberto Cavaliere, responsabile nazionale in Copagri per il settore lattiero-caseario.

 

Quante incertezze

Per chi voglia cimentarsi nella lettura delle sentenze del Tar (ne abbiamo riportato i link all'inizio)  potrà rendersi conto della complessità della materia, che se da una parte ha favorito comportamenti scorretti, dall'altra ha reso la vita difficile a quanti hanno tentato di stare dentro le regole. Oggi le incertezze aumentano specie per chi aveva deciso negli ultimi tempi di mettersi in regola, ricorrendo alle rateizzazioni delle multe proposte da Zaia lo scorso anno. Continuare a pagare o fermarsi? Ma basta una rata non pagata per annullare ogni beneficio connesso alla rateizzazione, meglio ricordarselo. Insomma un dubbio amletico che attende una risposta e che  metterà a dura prova le capacità di negoziazione di Giancarlo Galan. Per il momento bisognerà accontentarsi della  certezza che almeno per il futuro la stagione delle multe è finita, grazie all'aumento della quota nazionale che Bruxelles ha concesso all'Italia.