Era il 1895 quando Natale e Serafino Dalmonte iniziarono a vendere nel mercato della Romagna le piante da loro prodotte e a distanza di oltre un secolo il piccolo podere su cui ebbe inizio la prima coltivazione si è trasformato, per merito delle generazioni di Dalmonte, in una grande azienda la cui produzione ora raggiunge tutti i principali mercati nazionali ed internazionali.

Sfruttando il vantaggio legato al territorio d’origine a spiccata vocazione sia frutticola che viticola, le produzioni dei vivai Dalmonte Guido e Vittorio di Brisighella vantano una qualità invidiabile sotto tutti i punti di vista.

I Vivai Dalmonte propongono diverse tipologie di prodotti: a partire dalla linea “L'Antico Pomario”, che si basa su concetti quali rusticita' e produzione di frutti con caratteristiche organolettiche eccellenti che permettono di gustare il sapore della frutta dei nonni si affianca la proposta di varietà moderne e innovative di Pesco, Susino, Albicocco, Melo, Pero e Vite per essere punto di riferimento anche di tutti quegli agricoltori che fanno del dinamismo e dell'attenzione per la novità la loro scelta operativa.

Il servizio, inoltre, prosegue con l'offerta di tutte le informazioni e della consulenza necessaria perché le scelte d'impianto siano sempre economicamente produttive, valutando quei fattori che influiranno sulla produttività, come ad esempio la resistenza al freddo, la sensibilità ai funghi patogeni, la serbevolezza e, non ultimo, lo spazio commerciale nel segmento di mercato cui ci si intende rivolgere.

La produzione di piante è regolata da precise normative fitosanitarie ed i livelli di garanzia che vengono sostanzialmente individuate per le piante prodotte sono due. Il primo è indicato come CAC ed è obbligatorio ed il secondo è invece indicato come certificazione virus esente e si aderisce in maniera volontaria. Quest’ultimo è attuato sotto il controllo di enti pubblicie si concretizza in una filiera produttiva per ottenere piante certificate dal Servizio Fitosanitario e contrassegnate da appositi sigilli.

A cura di Lorenzo Cricca