Sarà presente anche Salvi Vivai, leader del settore del ciliegio, al Convegno nazionale sul ciliegio organizzato dal Dipartimento di scienze agrarie e dall'Azienda agraria dell'Università di Bologna.
"Numerosi sono i cambiamenti intervenuti sul mercato di questo settore - afferma Massimo Cristofori, commerciale di Salvi Vivai - Dai nuovi gusti dei consumatori, sempre più attenti al sapore dolce del prodotto, alle esigenze dei coltivatori, sempre più oculati nella razionalizzazione dei costi e nella gestione delle piante e dei raccolti”.
“Il ciliegio sta crescendo - spiega Silvia Salvi, socio amministratore di Salvi Vivai -, aumentano le superfici e i consumi. Il ciliegio si adatta perfettamente ad un’agricoltura ecosostenibile e specializzata, che rappresenta il futuro. Abbiamo così deciso di continuare a investire molto sul ciliegio, sia dal punto di vista della ricerca che dell’innovazione varietale e agronomica. La ricerca e l'innovazione, infatti, sono un punto di forza della nostra azienda e per il settore in generale. Nel 2005 abbiamo iniziato producendo e vendendo circa 5 mila piante, fino ad arrivare nel 2014 con circa 160 mila”.
Vi è una trasformazione in atto, dunque, per la cerasicoltura. E' evidente la volontà degli agricoltori di coltivare in modo sempre più performante e remunerativo. Intercettando questa richiesta, Salvi Vivai è fortemente motivata a proseguire sulla strada dello sviluppo degli impianti ad altissima densità.
"Si stanno affermando frutteti intensivi con piante basse - continua Silvia Salvi -. In questo modo è possibile entrare in produzione rapidamente e realizzare impianti con altezze ridotte in grado di effettuare la potatura e la raccolta senza l'ausilio di scale e con un conseguente notevole risparmio sui costi di gestione. Per fare questo vengono utilizzati portinnesti nanizzanti come il Gisela® 5 e il Gisela® 6. Per quanto riguarda la densità l'impianto si potrebbe già passare dalle 800/1000 piante per ettaro utilizzate per impianti tradizionali alle 5500/6000 piante per ettaro con i portinnesti sopra citati. Inoltre, grazie a queste tecniche di gestione, è possibile utilizzare reti di copertura (antigrandine/antipioggia/antinsetti), avere una migliore illuminazione all’interno dell’impianto, ed una migliore efficienza dei trattamenti chimici riducendo l’impatto ambientale".
"Molto importante è stato individuare varietà adatte a questo sistema - conclude Silvia Salvi - e alle esigenze del mercato, selezionandole tra le tante presenti nel panorama varietale a disposizione. Abbiamo così ottenuto la licenza alla moltiplicazione e commercializzazione, in Italia e in altri Paesi europei, per le ciliegie della 'Serie Sweet', costituita e brevettata dall'Università di Bologna dopo 15 anni di sperimentazione e ricerca.
Queste ciliegie si caratterizzano per essere molto produttive e con frutti di grande pezzatura, dolci, croccanti e succosi. Le varietà si chiamano Sweet Aryana™ PA1UNIBO* (+3 da Burlat), Sweet Lorenz™ PA2UNIBO* (+6), Sweet Gabriel™ PA3UNIBO* (+10), Sweet Valina™ PA4UNIBO*(+20) e Sweet Saretta™ PA5UNIBO* (+23). In questo modo, offriamo la possibilità di produrre ciliegie uniformi e simili per un periodo piuttosto lungo di raccolta che verosimilmente può essere di circa 30-40 giorni".
Appuntamento dunque al Convegno nazionale del ciliegio a Vignola, il cui sottotitolo è "Innovazione di prodotto e di processo per una cerasicoltura di qualità". Gli interventi previsti, di altissimo livello, daranno alle aziende numerosi spunti sia tecnici che di visione per poter affrontare le nuove esigenze dei mercati.