La nuova "fotografia" sulla situazione alimentare in Italia vede una produzione di spreco di 2,89 kg/anno pro capite, ovvero 55,6 grammi a settimana e 7,9 grammi al giorno solo sul piano della distribuzione.
Sono questi i dati di Reduce, il progetto promosso dal Dipartimento Scienze e tecnologie agroalimentari dell'Università di Bologna con l'Università della Tuscia e il ministero dell'Ambiente, nell'ambito della campagna Spreco Zero di Last minute market.

Ma la vera 'voragine' dello spreco è quello domestico che tocca i 36 kg/anno pro capite.
Un danno economico, secondo 9 italiani su 10, e di forte impatto diseducativo sui giovani alla luce dei dati del Rapporto 2018 dell'Osservatorio Waste Watcher di Last minute market/ Swg, illustrato a Bologna lo scorso 5 novembre.

progetti di recupero di Last minute market hanno consentito di recuperare prodotti per un valore complessivo di circa 22 milioni di euro, per un recupero totale di 5.579.944,65 kg di alimenti, 314.041 pasti, 851.219,25 farmaci e 13.738 libri.
Un bilancio lusinghiero che sigla i festeggiamenti per i vent'anni di Lmm, con iniziative in programma da novembre 2018 al 5 febbraio 2019, Giornata naionale di prevenzione dello spreco alimentare.


Cibo, cosa e quando si butta

Davanti allo spreco alimentare i sensi di colpa affiorano; 9 persone su 10, infatti, hanno dichiarato all'Osservatorio Waste Watcher di rammaricarsi per il cibo gettato.

Ma con che frequenza viene riempita la pattumiera? Il 17% degli intervistati dichiara di gettare il cibo una volta al mese, il 46% dichiara di farlo anche meno frequentemente. Frequenza che diminuisce ancora per il 15% degli intervistati che getta il cibo ogni due settimane e un altro 15% che butta gli alimenti una volta a settimana.
Le ragioni sono intuibili. Il cibo è scaduto, ha fatto la muffa, non ha un buon odore o sapore oppure era stato acquistato in quantità eccessiva.

Nelle case degli italiani verdura e frutta fresca guidano la 'hit' degli alimenti maggiormenti cestinati. Seguono pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, alcolici, salse e sughi.
 
Spreco di cibo - grafico
 

Come invertire la tendenza

Pianificare la spesa e congelare il cibo in eccesso sono alcune delle contromisure antispreco emerse dall'indagine dell'osservatorio. 
Infatti, per prevenire e ridurre lo spreco, il 56% degli intervistati afferma di conservare il cibo avanzato, il 46% controlla la qualità dell'alimento anche se è scaduto prima di buttarlo, il 41% si assicura che il cibo a rischio di guastarsi venga consumato prima e il 30% compila una lista della spesa per non comprare più del necessario.

Anche la tecnologia può essere d'aiuto per invertire la tendenza.
Gli intervistati hanno stilato una lista che vede in pole position i sistemi di pianificazione della spesa (85%), i packaging intelligenti che cambiano colore (84%) e i sistemi di controllo delle temperature del frigo (84%).
 
Percezione dello spreco


"Mangiare è un atto di giustizia"

"I paradossi del cibo sono evidenti: 815 milioni di individui sulla terra soffrono la fame e 1 persona ogni 3 è malnutrita. Ma intanto una persona su 8 soffre di obesità - afferma il fondatore di Spreco Zero Andrea Segrè – Mangiare è un atto di giustizia e di civismo: verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo".

"A breve prenderanno il via le iniziative della campagna Spreco Zero per i primi 20 anni di Last minute market - prosegue Segrè - Tutti possiamo dare il nostro contributo all'obiettivo #famezero #sprecozero acquistando solo ciò che serve realmente, compilando liste precise che non cadono nelle sirene del marketing, scegliendo alimenti locali e di stagione basati sulla Dieta mediterranea, consultando etichette e scadenze, utilizzando al meglio frigo, freezer e dispensa per gli alimenti senza stiparli alla rinfusa".  

"Dopo 20 anni di progetti operativi sulla lotta allo spreco alimentare e non solo – osserva l'ad di Last minute market Matteo Guidi dal 2010 Lmm entra anche nelle case dei cittadini con la campagna europea di sensibilizzazione 'Spreco Zero'. Consapevoli che oltre il 50% dello spreco si origina tra le mura domestiche, abbiamo voluto coinvolgere i cittadini attraverso progetti di comunicazione e sensibilizzazione, e attraverso l'Osservatorio Waste Watcher ci proponiamo di indagare per agire in ottica di prevenzione generando conoscenza e cultura".