L'Italia è nella morsa del maltempo: non solo Burian, nei prossimi giorni è in arrivo anche Big Snow e si teme la conta dei danni per l'agricoltura. Sono le gelate legate al vento freddo ciò che preoccupa di più il settore primario italiano, soprattutto per le colture arboree, che potrebbero aver risvegliato le gemme dopo le temperature mediamente più alte delle settimane scorse, come evidenziato da Confagricoltura in una nota. In caso di gelate prolungate e intense i danni sarebbero notevoli.

Scendono in picchiata le temperature. Questi i dati nel report pubblicato lo scorso 25 febbraio da Confagricoltura: nel Nord le minime previste nella pianura padana varieranno da -6 °C a -9 °C, mentre nell'Italia centrale pianura e collina toccheranno -5 °C -6 °C, in Umbria la situazione più preoccupante con punte di -8 °C; nel Lazio si prevedono minime su -4 °C. Per quanto riguarda il Sud della Penisola temperature più basse dovrebbero registrarsi del nord della Puglia, (Foggia -4°C), e nelle aree interne della Campania, (Avellino -8°C).

L'organizzazione agricola sottolinea il positivo risvolto delle piogge dei giorni scorsi al Sud per gli invasi "una boccata di ossigeno che permette il proseguo dell'agricoltura, in aree già sfiancate da numerosi problemi legati alle crisi di mercato" . Mentre la neve che sta cadendo al Nord, in particolare sulle Alpi, "permetterà di ricaricare in modo adeguato anche i laghi del Nord Italia che tanto avevano sofferto per la siccità del 2017”.
 

Frutteti

Tra le piante che risentono maggiormente del freddo vi sono gli alberi da frutto, come il kiwi, l'albicocco, il pesco ed il ciliegio e il mandorlo: alcuni sono già in fiore, mentre le gemme di albicocchi e peschi, in fase di apertura, rischiano ora di essere compromesse dalle basse temperature. L'actinidia non resiste a lungo alle basse temperature e vi è particolare preoccupazione in Piemonte dove la superficie investita è pari a 5.050 ettari. Attenzione, inoltre, ai noccioleti, mentre per il melo e pero non dovrebbero esserci particolari problemi come si legge nella nota dell'organizzazione agricola.
 

Olivicoltura

Confagricoltura rileva preoccupazione per alcune aree del Centro Italia per la coltivazione dell'olivo, in particolare Umbria e Marche ed alcune fasce esterne della Toscana. Attenzione all'olivo anche nel Garda. A 3-4 gradi sotto lo zero l’olivo non soffre, ma sotto certe temperature, al di sotto degli 8 gradi il problema inizia a porsi. Coldiretti informa inoltre che negli uliveti sono state sospese le potature e protette le ferite.
 

Vigneti

I viticoltori si stanno attrezzando, come sottolinea Coldiretti: "Ci si sta preparando ad accendere fuochi e torce anti gelo per creare uno scudo di aria tiepida che protegga le piante dall’assalto del ghiaccio, in modo da rimescolare l’aria ed evitare che il freddo ristagni al suolo". La preoccupazione per i vigneti è nel caso in cui le temperature minime dovessero scendere per lungo tempo su valori estremamente bassi. Precisa Coldiretti: "I danni strutturali alle piante sono destinati a compromettere le produzioni nel tempo poiché servono anni prima che le nuove piante messe al posto di quelle uccise dal freddo inizino a produrre".
 

Orticole

Note dolenti per le coltivazioni orticole in pieno campo, come cavoli, verze, cicorie, broccoli, spinaci, radicchio, zucca, carciofi e cardi, che soffrono fortemente sia per il gelo, sia per la neve.
 

Allevamento

Non se la passano meglio gli allevatori. Si registrano, come riportato da Confagricoltura, disagi diffusi a causa del servizio idrico con gelate alle condutture che portano acqua agli abbeveratoi; per la raccolta del latte nei comuni più isolati, per danni alle strutture per la neve. A questi si aggiungono i danni alle infrastrutture elettriche che possono peggiorare notevolmente la situazione. Nelle situazioni più estreme si potrebbero riscontrare problemi agli animali. Per correre ai ripari Coldiretti spiega che gli allevatori stanno mettendo i cappotti ai vitellini e hanno acceso le lampade termiche a luce rossa, mentre l’acqua negli abbeveratoi viene scaldata fino a una temperatura di 20 gradi oppure lasciata sgocciolare per evitare il congelamento delle tubature e i rubinetti sono foderati in modo che il ghiaccio non blocchi le valvole di apertura. Il pasto degli animali è stato poi rinforzato per garantire una razione supplementare di energia e calorie.
 

Danni infrastrutturali e serre

La neve provoca danni soprattutto ai cavi dell'energia elettrica, Confagricoltura evidenzia la necessità di sollecitare la Protezione civile e l'Enel a prevedere una strategia di primo intervento.
Le aziende che possiedono serre, inoltre, sono costrette a tenere gli impianti di riscaldamento costantemente accesi per evitare che gelino le tubature, ma col gasolio a costi elevati è un ulteriore problema per il settore.

Leggi l'approfondimento sul Sud Italia