Prospettive negative per la produzione di vino in Francia per questa vendemmia. Si attende infatti un calo del 10%, a quota 42,9 milioni di ettolitri, inferiore ai 48,5 milioni di ettolitri stimati per l’Italia dall’Ismea. Il dato si evince da un’analisi di Coldiretti sulla base del servizio statistico Agreste del ministero agricolo francese. Secondo le prime stime, l’Italia conquisterebbe quest’anno il primato mondiale della produzione mentre la Francia potrebbe perdere anche la seconda piazza a vantaggio della Spagna.

La débâcle produttiva francese è dovuta a gelate primaverili che hanno colpito alcune zone viticole (Champagne, Borgogna e la Valle della Loira) - spiega Coldiretti – a queste si aggiungono episodi ricorrenti di vento, cui si sono aggiunti il peggioramento della siccità verso il Mediterraneo e la grandine in alcune aree (Charente, Borgogna-Beaujolais, Linguadoca-Rossiglione) che hanno pesato sulla raccolta”.

In Italia – rileva Coldiretti – si registra un andamento fortemente differenziato tra le diverse regioni, con il primato produttivo in Veneto con 9,7 milioni di ettolitri, in crescita del 2% rispetto allo scorso anno. Si prevedono crescite anche in Emilia Romagna (+5%), Piemonte (+5%), Toscana (+8%), mentre in Sicilia si prevede un calo del 15%, regione storicamente fortemente produttiva. In generale a livello qualitativo si spera in una buona annata, grazie alle condizioni meteo favorevoli”.

In Italia se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione made in Italy sarà destinata per oltre il 40% ai 332 vini Doc e ai 73 vini Docg, il 30% ai 118 vini Igt riconosciuti in Italia e il restante 30% a vini da tavola con 650mila ettari di vigne, oltre a 200mila aziende vitivinicole”.

Capitolo export: l’andamento produttivo, secondo Coldiretti, è una buona premessa per le esportazioni che nel primo quadrimestre del 2016 sono cresciute del 2% in valore, rispetto al record storico del 2015.