Ma a preoccupare, se le condizioni di maltempo dovessero perdurare, sono anche gli effetti sull’intero settore agroalimentare. “Quando si parla di api non si parla solo di miele – ricorda Hubert Ciacci, presidente della “Settimana del Miele”, gli stati generali dell’apicoltura in programma a settembre a Montalcino, in Toscana - ma anche di agricoltura e della produzione di tutti quei prodotti che comunemente portiamo sulle nostre tavole, dalle mele alle mandorle, dalle pesche alle pere, dalle melanzane all’uva, dai cetrioli alle fragole, solo per citare alcune delle 71 colture su 100 che provvedono all’alimentazione umana, le quali vengono impollinate dalle api. Un ‘servizio’ valutato 3,5 miliardi di euro”.
Oltre agli effetti sulle api, il maltempo sta sconvolgendo anche i cicli vegetativi delle piante, con – rileva Coldiretti – l’allungamento dei tempi di crescita di molte colture. Se nei mesi scorsi si era parlato di un anno senza inverno – sottolinea la Coldiretti -, ora ci troviamo dinanzi a un anno senza estate e ciò sta condizionando i ritmi naturali. Mucche e pecore non possono andare al pascolo e molto grave è anche la situazione sui terreni allagati – continua la Coldiretti – dove è impossibile effettuare le attività di raccolta e quelle di semina dei nuovi cicli di ortaggi. Ma a preoccupare sono soprattutto i danni diretti causati alle colture e alle stesse strutture aziendali. Attesa anche per la vendemmia che dipenderà molto dalle condizioni che si verificheranno nei prossimi giorni ma già adesso – precisa la Coldiretti - si conta un aumento dei costi di produzione per difendere viti e alberi da frutto. Ai danni diretti sulle coltivazioni si sommano – conclude la Coldiretti - quelli indiretti provocati dal calo di consumi dei prodotti stagionali.
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Fonte: Coldiretti