Guidi ha evidenziato che è necessario distinguere agropirateria e italian sounding. Il primo è un vero atto di contraffazione e frode industriale punito da leggi nazionali, comunitarie e internazionali, mentre il secondo si limita ad utilizzare nomi o simboli che si richiamano alla tradizione alimentare e culturale del nostro Paese, contro i quali, in campo internazionale non esistono accordi significativi.
“Se combattere l’agropirateria è difficile – ha detto - limitare l’italian sounding lo è ancora di più”.
Il diritto internazionale sulla tutela contro l’agropirateria è ancora incompleto e addirittura, paradossalmente, non si potrà parlare di contraffazione vera e propria nei Paesi extra Ue sino a quando, come Confagricoltura chiede con forza, non sarà istituito un registro multilaterale delle denominazioni dove far confluire tutti i prodotti europei cui, a quel punto, sarebbe garantita protezione anche in tutti i Paesi del WTO. Ma occorre rilanciare anche il tema degli standard tecnici, sociali e ambientali.
“Occorre guardare con attenzione alla accresciuta concorrenza internazionale - ha aggiunto - ma senza eccessiva preoccupazione. Non si può pensare di contrastare l’importazione dei prodotti da Paesi extra Ue attraverso motivazioni generiche. Quel che dobbiamo pretendere che, oltre alla tradizione ed alla storia di un prodotto, siano presenti anche i requisiti legati alla qualità, compresa quella igienico sanitaria, il cui rispetto può essere misurato solo attraverso puntuali controlli”.
Per l’italian sounding il problema maggiore è la mancanza di leggi internazionali.
“Per questo - ha detto Guidi - vanno create nuove regole e si deve fare una fortissima pressione su governo, Parlamento europeo e Commissione Ue, affinché vengano al più presto pubblicati i decreti attuativi che dovevano disciplinare questa materia e avrebbero dovuto essere pubblicati entro la metà dello scorso dicembre, prima dell’entrata in vigore (entro la fine del 2014) del Regolamento europeo sull’etichettatura, che prevede una misura ad hoc sull’uso di immagini, nomi evocativi di un certo Paese”.
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Fonte: Confagricoltura