Una task-force di livello europeo con esperti internazionali sulla biosicurezza, in grado di mettere a frutto le diverse competenze ed esperienze maturate e di contribuire a mettere a punto strategie di risposta rapida in caso di introduzione di patogeni nelle colture e nella catena agro-alimentare.
E’ questo lo scenario delineato a Bruxelles nel corso di una tavola rotonda organizzata da Agroinnova, il Centro di competenza per l’innovazione in campo agro-ambientale dell’Università di Torino e dal Regional environmental center di Budapest, due dei partner del progetto quinquennale Plantfoodsec, di cui Agroinnova è il coordinatore, avviato nel febbraio 2011 e finanziato con quasi 6 milioni di euro dalla Commissione europea sicurezza nell’ambito del settimo Programma quadro, nato proprio con lo scopo di creare un Centro di competenza virtuale internazionale sulla biosicurezza.
Grazie all’attività di ricerca promossa dall’Unione europea, che ha coinvolto anche Paesi extra-Ue come Stati Uniti, Israele e Turchia per fare tesoro della loro esperienza nel campo e metterne in rete le conoscenze, oggi l’Europa può disporre di un pool di esperti affiatati, le cui rispettive strutture sono in grado di lavorare in sinergia. I risultati del progetto Plantfoodsec permetterano di creare strumenti per identificare con maggior precisione se i patogeni sono stati introdotti deliberatamente o accidentalmente, delle strategie di comunicazione adeguate e una mappatura delle diverse competenze e specializzazioni a livello europeo.
L’incontro ha sottolineato l’importanza di una ricerca trasversale multidisciplinare nel campo della biosicurezza, per rispondere tempestivamente a eventuali minacce al sistema agricolo, creando un pericolo anche per l’uomo, come accaduto con l'emergenza dovuta alla diffusione del batterio Escherichia Coli.
A livello europeo sono stati fatti progressi nella biosicurezza grazie alla cooperazione internazionale promossa dall’Ue. Gran parte del gruppo di lavoro attualmente impegnato sul Plantfoodsec, ha infatti collaborato tra il 2005 e il 2007 ad un altro progetto dal titolo “Crop and food biosecurity and provision of the means to anticipate and tackle crop bio-terrorism”, che poneva l’attenzione sul rischio per il sistema agricolo rappresentato dall’eventuale introduzione deliberata di patogeni delle piante; i risultati ottenuti diedero il via ad altri progetti.
“Il ministero dell’Ambiente - ha commentato a margine dell’evento il ministro Corrado Clini - ha fin dall’inizio sostenuto l’impegno di Agroinnova e l’importanza di partnership internazionali sul tema della biosicurezza. L’esperienza maturata da questi ricercatori è un patrimonio di conoscenze eccezionale".
“C’è molto lavoro da fare nei prossimi anni sul tema della Biosicurezza a livello europeo - ha dichiarato Marco Malacarne responsabile dell’unità “Security research and development” della direzione generale Enterprise and industry della Commissione europea - per migliorare in particolare il coordinamento delle attività di diagnosi e risposta ad eventuali emergenze fra i vari Paesi della Comunità”.
“Il fatto che Agroinnova sia il coordinatore del progetto Plantfoodsec evidenzia il livello di eccellenza nella ricerca in questo campo raggiunto dall'Italia" ha commentato Maria Lodovica Gullino direttore di Agroinnova.
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