Soltanto all'agricoltura il fenomeno delle contraffazioni alimentari costa oltre 3 miliardi di euro l'anno. Lo afferma la Cia - Confederazione italiana agricoltori, in merito alla ricerca sul tema presentata ieri 22 ottobre da ministero dello Sviluppo economico e Censis.

 

"Si tratta di un danno economico e di immagine inaccettabile per i produttori che lavorano quotidianamente sull'eccellenza - dice la Cia - Tanto più che a finire più spesso nel mirino di falsi e tarocchi sono proprio i prodotti di qualità regolamentata, le Dop e le Igp, il biologico: cioè quelli che dovrebbero offrire un'assoluta garanzia di sicurezza alimentare, che è il criterio al primo posto nelle scelte di consumo per otto italiani su dieci".

 

La Cia sottolinea come i diffusi fenomeni di contraffazione e agropirateria finiscano per minare la fiducia dei cittadini, disorientati dalle ricorrenti notizie di scandali e truffe, compromettendo il prestigio del sistema agroalimentare italiano, anche all'estero. Un sistema che non ha rivali in Europa per numero di prodotti certificati, con 246 denominazioni d'origine di cui 154 Dop, 90 Igp e 2 Stg. 

 

"Per questo non c'è più tempo da perdere, ora bisogna usare "tolleranza zero" contro nei confronti degli autori delle truffe e degli inganni a tavola - conclude la Cia - Servono misure ad hoc come l'istituzione di una task-force in ambito Ue per contrastare al meglio le falsificazioni alimentari; sanzioni più severe contro chiunque imiti prodotti certificati; un'azione più decisa da parte dell'Europa nel negoziato Wto per un'effettiva difesa delle denominazioni; interventi finanziari, sia a livello nazionale che comunitario, per l'assistenza legale a chi promuove cause (in particolare ai consorzi di tutela) contro chi falsifica prodotti alimentari".