Agricoltura e internet: un binomio sempre più stretto. Lo sostiene Maurizio Caimi, specializzato nella Business communication attraverso i nuovi media e 'guru' di fama internazionale nel web-marketing. Caimi, presente a Veronafiere al workshop di presentazione del sito AgricolturaOnWeb, strumento di comunicazione al servizio delle imprese iscritte a Fieragricola 2008, correda le sue affermazioni con dati ufficiali. "In Europa, America, ma anche in Italia, la tematica dell’agricoltura è estremamente seguita dai navigatori di internet – dichiara – e ne sono un esempio il boom registrato negli Stati Uniti dai forum on-line in agricoltura, alcuni con oltre 30mila utenti iscritti. Ad esempio il sito Agriculture.com, nel corso dell’ultimo anno ha incrementato le proprie visite del 25%". In crescita anche il tempo mediamente impiegato per navigare sui siti agricoli, salito a 11 minuti per utente. I nuovi media stanno conquistando l’agricoltura e seducono sempre più gli agricoltori, tanto da essere diventati un fenomeno sociale. Gli argomenti maggiormente trattati riguardano l’acquisto di sementi, la ricerca di informazioni su ricambi, trattori, agricoltura di precisione, dati di mercato. Dall’America del Nord all’Europa del Nord. "Nel 2006, in Danimarca – illustra Caimi – 84 agricoltori su 100 sono connessi a internet, in Olanda il web è consultato da 80 agricoltori su 100». E già nel 2003, in Francia, erano 105.000 le aziende del comparto agricolo collegate a internet. Anche l’Italia è al passo con le nuove tecnologie di comunicazione. "La community di Agronotizie – ricorda Caimi – conta oltre 39mila utenti". Tutto sommato, però, agricoltura e web si conoscono. Bisogna, secondo Caimi, stringere maggiormente i rapporti. "Il web è uno dei modi per ottenere visibilità sia dell’attività che si svolge sia delle produzioni – commenta – e in un’ottica commerciale internet è un ottimo volano, a patto però che vi sia corrispondenza fra quanto richiesto nei motori di ricerca da parte degli utenti e i siti delle aziende". Proprio sui siti aziendali, secondo Caimi, si dovrà concentrare gran parte del lavoro.