Sono rimasti gli ultimi giorni per la denuncia annuale degli alveari, ovviamente per chi non l'avesse già fatta.

 

Come ogni anno infatti dal 1 novembre fino al 31 dicembre c'è l'obbligo per tutti i possessori di alveari di dichiarare alla Banca Dati Nazionale dell'Anagrafe Apistica il numero degli alveari condotti e la loro ubicazione.

 

L'obbligo vale per tutti, sia per apicoltori con partita Iva, sia per chi alleva api per autoconsumo o anche per scopi didattici.

 

Le api infatti, in quanto animali zootecnici, devono essere censiti in modo che le autorità veterinarie possano conoscere il loro numero e la loro esatta ubicazione sul territorio, per poterle rintracciare agevolmente sia per i controlli di routine, sia per disporre misure di sicurezza in caso di malattie epidemiche.

 

Di ogni apiario deve essere indicato il numero degli alveari vivi, la sottospecie di ape da miele allevata, il tipo di allevamento (se biologico o convenzionale, se utilizzato per nomadismo o stanziale), e le coordinate geografiche, reperibili anche da Google Earth.

 

La denuncia può essere fatta direttamente dall'apicoltore sulla piattaforma Vetinfo, se ha le credenziali di accesso, o da una associazione o da un professionista che abbia la delega dell'apicoltore.

 

Oltre alla denuncia si ricorda che è necessario esporre in ogni apiario il cartello identificativo, cartello che deve essere generato e scaricato dalla propria pagina dell'Anagrafe Apistica.

 

La mancata denuncia, così come la mancata affissione del cartello, può far incorrere in multe fino a 4mila euro.

 

Oltre a questo, una corretta dichiarazione del numero degli alveari è importante per censire il patrimonio apistico nazionale e regionale, un dato su cui vengono anche calcolati gli importi da assegnare per i bandi e i contributi per l'apicoltura.

 

Fare la denuncia, e farla bene, quindi è importante per tutto il settore, non è solo un obbligo da adempiere per evitare multe e sanzioni.