La campagna lattiero casearia del Pecorino Romano in Sardegna - stretta tra i blocchi alla movimentazione degli animali indotti da blue tongue e malattia emorragica del cervo - e che ha mosso le sue prime battute lo scorso mese di ottobre, ieri, 21 novembre 2022, ha visto nuovamente aumentare i prezzi all'ingrosso del tipico formaggio sardo in Borsa Merci a Milano, per forme con almeno cinque mesi di stagionatura, franco luogo di stagionatura e Iva esclusa, pervenuti ad un valore medio di 13,35 euro al chilogrammo.

 

Dal canto suo il prezzo medio del latte ovino pagato in acconto dall'industria di trasformazione, rilevato il 18 novembre 2022 da Ismea, vola a 1,20 euro al litro, mentre l'onnicomprensivo pagato dalle cooperative si porta a 1,40 euro. Un vero boom alimentato però dai rincari di materie prime e carburanti oltre che dalle epizoozie in atto sull'Isola, tutti fattori che concorrono a restringere e rendere più costosa l'offerta di latte idoneo alla produzione tanto del Pecorino Romano, vero benchmark della zootecnia sarda, quanto degli altri pur importanti formaggi a base di latte ovino.

 

Pecorino Romano, prezzo medio di novembre a 13,25 euro al chilo

Ieri, 21 novembre 2022, in Borsa Merci a Milano il Pecorino Romano è stato quotato a 13,20 euro sui minimi e 13,50 sui massimi, in aumento di 0,10 euro sul 14 novembre scorso (+0,8%), quando pure si era registrato un altro aumento di 0,10 euro sul 7 novembre scorso (+0,8%). Rispetto all'ultima rilevazione di AgroNotizie®, che data 17 ottobre 2022, l'aumento medio è di 0,45 euro al chilogrammo (+3,50%) in sole quattro settimane.

 

Rispetto al 22 aprile 2022, il prezzo medio del Pecorino Romano Dop è passato da 10,80 euro al chilo a 13,35 euro, registrando un incremento medio di valore pari a 2,55 euro al chilo (+23,62%).
 
Secondo il Clal, il prezzo medio del Pecorino Romano di novembre 2022 raggiunge i 13,25 euro al chilogrammo, cresciuto del 2,71% sul precedente mese di ottobre e del +36,69% su novembre 2021. Allo stato, il prezzo medio su base annua (gennaio-novembre 2022) è pari a 11,36 euro al chilogrammo e risulta cresciuto del 30,45% sul prezzo medio dell'analogo periodo del 2021, pari a 9,69 euro al chilogrammo.

 

Latte ovino, l'industria paga 20% in più

Il latte ovino all'ovile rilevato da Ismea in Sardegna il 18 novembre scorso, al secondo mese di campagna lattiero casearia, aumenta sulla settimana precedente e sul 14 ottobre scorso (ultimo monitoraggio AgroNotizie®) del 20% nel rapporto tra pastori e industria di trasformazione.

 

Infatti, il prezzo medio e prevalente di acconto passa da 1,00 euro al litro ad 1,20 euro al litro, alle condizioni di franco azienda, Iva inclusa, valore comunque compreso tra 0,90 euro al litro sui minimi e 1,40 euro sui massimi.

 

Ismea registra un aggiornamento anche per quanto riguarda il prezzo onnicomprensivo del latte all'ovile pagato dalle cooperative agli allevatori ovini sardi. Tale valore, stabile sulla settimana precedente il 18 novembre scorso, è stato registrato in aumento da Ismea l'ultima volta il 21 ottobre 2022, quando si è attestato a 1,40 euro al litro, aumentando di 0,05 euro al litro rispetto al 14 ottobre 2022 (+3,7%).

 

Infatti, questo prezzo era stato rilevato per la prima volta in questa campagna 2022-2023 il 7 ottobre scorso a 1,35 euro al litro, aumentato di 0,10 euro al litro rispetto all'ultimo valore rilevato da Ismea lo scorso 5 agosto e pari a 1,25 euro al litro.
 
Come accaduto nelle scorse campagne, il prezzo che lega gli allevatori ovini sardi alle cooperative è più dinamico e ampio, anche se verso fine campagna, tra acconto e saldo, finisce per coincidere sostanzialmente con quello praticato dall'industria.

 

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