Inizia a scaldarsi la campagna lattiero casearia del Pecorino Romano che ha visto le sue prime battute in questo mese di ottobre e che si concluderà a fine luglio 2023 e ieri, 17 ottobre 2022, i prezzi all'ingrosso del tipico formaggio sardo, con almeno cinque mesi di stagionatura franco luogo di stagionatura e Iva esclusa sono stati confermati in Borsa merci a Milano ad un valore medio di 12,90 euro al chilogrammo, in netto aumento sullo scorso mese di settembre. Il prezzo medio del latte ovino pagato in acconto dall'industria di trasformazione, rilevato il 14 ottobre 2022 da Ismea, si conferma ad 1,00 euro al litro, mentre l'onnicomprensivo pagato dalle cooperative si porta a 1,35 euro. Intanto sono stati resi noti i dati produttivi definitivi della campagna lattiero casearia 2021-2022, che presenta un calo produttivo in formaggio del 4,9%.

 

Pecorino Romano, prezzo medio di ottobre a 12,87 euro al chilo

Ieri, 17 ottobre 2022, in Borsa Merci a Milano sono stati ribaditi i valori di 12,75 euro sui minimi e 13,05 sui massimi del 10 ottobre scorso, quando invece si era registrato un aumento di 0,25 euro al chilo sul 26 settembre (+2,0%). Rispetto solo al 22 aprile 2022, il prezzo medio del Pecorino Romano Dop è passato da 10, 80 euro al chilo a 12,90 euro, registrando un incremento medio di valore pari a 2,10 euro al chilo (+19,45%).

 

Secondo il Clal, il prezzo medio del Pecorino Romano di ottobre 2022 raggiunge i 12,87 euro al chilogrammo, cresciuto del 2,83% sul precedente mese di settembre e del +37,24% su ottobre 2021. Allo stato, il prezzo medio su base annua (gennaio-ottobre 2022) è pari a 11,18 euro al chilogrammo e risulta cresciuto del 29,77% sul prezzo medio dell'analogo periodo del 2021, pari a 8,61 euro al chilogrammo.

 

Campagna 2021-2022 produzione a -4,9%

Sono stati resi noti i dati completi di fine campagna 2021-2022: secondo quanto riferito al Clal dall'Organismo di Controllo Ineq, tra ottobre 2021 e luglio 2022 sono stati trasformati nel tipico formaggio sardo 1.908.260 ettolitri di latte ovino certificato, per un quantitativo di prodotto finito ottenuto pari a 32.606 tonnellate. In pratica, rispetto alla precedente campagna lattiero casearia, e prendendo a base l'analogo periodo ottobre 2020-luglio 2021, sono stati trasformati in Pecorino Romano 86.318 ettolitri di latte ovino in meno (-4,3%) e di conseguenza l'output di formaggio è sceso di 1.680 tonnellate (-4,9%), un dato questo che sta sicuramente influendo sui prezzi, unitamente ai maggiori ricarichi resi necessari per tentare di controbilanciare l'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia.

 

Latte ovino, l'industria conferma 1 euro di prezzo medio

Il latte ovino all'ovile rilevato da Ismea in Sardegna il 14 ottobre scorso, a campagna lattiero casearia ormai avviata, non presenta variazioni sul 23 settembre scorso: prezzo medio e prevalente di euro 1,00 al litro, alle condizioni di franco azienda, Iva inclusa, valore comunque compreso tra 0,90 euro al litro sui minimi e 1,25 euro sui massimi. Tali rilevazioni riguardano i rapporti intercorrenti tra pastori ed industria privata lattiero casearia, e sono da intendersi a titolo di acconto.


Ismea registra aggiornamenti per quanto riguarda il prezzo onnicomprensivo del latte all'ovile pagato dalle cooperative agli allevatori ovini sardi. Tale valore è stato rilevato per la prima volta in questa campagna 2022-2023 il 7 ottobre scorso a 1,35 euro al litro, aumentato di 0,10 euro al litro rispetto all'ultimo valore reperito da AgroNotizie®, rilevato da Ismea lo scorso 5 agosto e pari a 1,25 euro al litro.
 
Come accaduto nelle scorse campagne, il prezzo che lega gli allevatori ovini sardi alle cooperative è più dinamico e ampio, anche se verso fine campagna, tra acconto e saldo, finisce per coincidere sostanzialmente con quello praticato dall'industria.

 

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