Latte ovino, il prezzo cresce di 5 centesimi sui minimi
La scorsa settimana, il 9 marzo, il prezzo del Pecorino romano aveva fatto registrare un aumento di 10 centesimi di euro sulla piazza di Milano portandosi così - dopo settimane di stasi - a 7,10 euro al chilogrammo sui minimi e 7,40 sui massimi.E c'è una buona notizia sul fronte del prezzo del latte ovino sardo alla stalla che sembra essere una conseguenza dell'aumento del formaggio della scorsa settimana: Ismea rileva il 13 marzo un aumento dei prezzi minimi del latte di 5 centesimi, che si portano così a euro 0,70, mentre restano costanti i valori massimi su euro 0,82 e alle condizioni di franco azienda e Iva inclusa. Infatti il 6 marzo Ismea aveva rilevato prezzi sul mercato del latte ovino sardo all'origine di 0,65 euro al litro sui minimi e 0,82 sui massimi.
Consorzio di tutela, i caseifici lavorano
"Siamo in costante contatto con le autorità governative e con Origin Italia, per avere sempre un quadro condiviso e aggiornato della situazione. Finora non abbiamo registrato particolari difficoltà: i caseifici sono tutti operativi dopo aver adottato le nuove misure precauzionali di sicurezza previste nell'ultimo decreto ministeriale e il Consorzio continua regolarmente la sua attività attraverso lo smart working, che è stato applicato ai dipendenti come richiesto dal Governo". Così il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino romano, Salvatore Palitta, fa il punto della situazione in piena emergenza coronavirus sabato scorso. E assicura il massimo impegno per proteggere il prodotto e l'economia ad esso legata."E' un momento delicato, ma noi stiamo adottando tutte le misure necessarie per affrontarlo con il massimo della responsabilità, in modo da ridurre al minimo o addirittura azzerare le possibili conseguenze negative. Ma per ottenere questo risultato dobbiamo remare tutti nella stessa direzione" sottolinea Palitta.
Purtroppo però, in momenti come questi, potrebbero esserci tentativi di speculazione del mercato. Perciò "è stato attivato con il Nucleo antifrodi dei Carabinieri, al ministero delle Politiche agricole, un servizio di monitoraggio e segnalazione", spiega Palitta.
Un appello, il Consorzio lo fa alla Grande distribuzione organizzata e al Mipaaf. "Chiediamo alla Gdo solidarietà nei confronti delle Indicazioni geografiche: alla crescita dei volumi di vendita nella Gdo ci aspettiamo un adeguamento dei prezzi e un maggior valore aggiunto alla filiera. Tra le misure possibili del Mipaaf, sosteniamo l'attivazione dell'ammasso privato delle Dop a lunga stagionatura per garantire una gestione equilibrata delle giacenze".