Le dichiarazioni della Bellanova
Sabato 15 febbraio, poco dopo le nove del mattino, è la ministra alle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ad annunciare: “L'agroalimentare italiano non compare nella lista dell'Ustr americana dei prodotti soggetti a dazi, appena pubblicata. Abbiamo scongiurato il rischio che le nostre eccellenze subissero danni irreparabili”.“Nell'incontro avuto con il segretario all'Agricoltura Usa Sonny Perdue il 30 gennaio scorso lo avevo ribadito a chiare lettere: tenere l'agroalimentare italiano fuori dalla vicenda Airbus. E avevo registrato condivisione e disponibilità. Oggi raccogliamo i risultati dell'impegno messo in campo e di un grande lavoro di squadra in Italia ed in Europa" sottolinea la ministra.
Consorzio tutela: "E' stato un lavoro di squadra"
“Il secondo scampato pericolo dai dazi Usa firmati Trump è il risultato di un monitoraggio costante della situazione, di un impegno che va avanti da anni e di un’azione fortemente condivisa con gli altri Consorzi e con Origin Italia" fanno sapere dalla sede di Macomer del Consorzio tutela Pecorino Romano Dop.“Siamo estremamente soddisfatti di questo risultato, che premia il grande lavoro condiviso dei Consorzi Pecorino Romano, Parmigiano Reggiano e Grana Padano insieme a Origin Italia" dice il presidente del Consorzio di Tutela, Salvatore Palitta.
“Sostanzialmente gli Usa hanno deciso di mantenere i vecchi dazi già in vigore senza coinvolgere nuovi prodotti dell’agroalimentare italiano, e questo grazie anche alle pressioni della Commissione Ue e alla mediazione del commissario europeo al Commercio Phil Hogan”, spiega Palitta.
“Voglio poi ringraziare la ministra alle Politiche agricole Bellanova e tutto il suo staff, che in questa partita ha giocato un ruolo senz’altro determinante, mostrando capacità ed autorevolezza nel costante presidio dei tavoli europei”, sottolinea il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano. “Un ringraziamento particolare va infine a Paolo De Castro, per il prezioso lavoro svolto all’interno della Commissione Inta”.
Istat: export di Pecorino romano Dop, +42,2% in Usa
Palitta sottolinea poi gli importanti risultati raggiunti fra gennaio e novembre 2019, secondo quanto ha reso noto l’Istat il 14 febbraio scorso: il Pecorino Romano Dop segna il 42,2% in più di export negli Stati Uniti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un +34,3% nell’export verso gli altri Paesi. La produzione della campagna casearia in corso 2019, segna - al 31 gennaio 2020 - un incremento del 7,5%.Secondo i dati Istat del 14 febbraio, ripresi dal Clal, inoltre, l'export complessivo di Pecorino romano e Fiore sardo nel mondo tra gennaio e novembre 2019 avrebbe raggiunto le 19.216 tonnellate, crescendo in volumi del +34,3% sullo stesso periodo dell'anno precedente e con un fatturato complessivo all'esportazione che ha superato i 144 milioni di euro, crescendo di un +25,8%. Un risultato positivo a due cifre, va detto, propiziato da un prezzo medio annuo "Franco a bordo"di 7,50 euro al chilogrammo, diminuito del 6,4% sul corrispondente periodo del 2018.
Rispetto a tali dati, da Macomer promettono interessanti ulteriori novità. “Siamo molto contenti della campagna in corso, con un lieve incremento che è fisiologico in rapporto all’andamento stagionale. Questi risultati sono stati raggiunti grazie anche al lavoro ininterrotto dei produttori, costantemente impegnati nel valorizzare nuove tipologie del Pecorino Romano e nel lavoro di riposizionamento del prodotto sul mercato in atto da alcuni anni grazie all’attività consortile”, conclude Palitta. “E’ compito invece delle organizzazioni agricole valorizzare al meglio, e con i mezzi a loro disposizione, l’interesse dei propri associati in materia di latte e prezzi di mercato”.
Coldiretti Sardegna, impegno per valorizzare formaggio e latte
Sulla notizia che cessa l’incertezza su eventuali dazi Usa per il Pecorino romano esulta Coldiretti Sardegna: “Questo conferma che si tratta di un vero scampato pericolo – commenta il presidente Battista Cualbu –, adesso non perdiamoci con inutili incontri o proposte astruse, sia riconosciuta la giusta remunerazione del latte ai pastori, visto che tolto l’unico neo al quale qualcuno si arrampicava, l’annata è più che positiva perché il prezzo del Perorino continua a salire, non ci sono giacenze, poca produzione lo scorso anno e il principale mercato, quello Usa appunto, tira alla grande”.“Dedichiamoci a gestire il ruolo del formaggio ovino nel mercato così eviteremo le crisi e investiremo di più sul pecorino da tavola – continua il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –. E’ tempo di finirla con la politica dell’autolesionismo, dove sembra che cerchiamo di farci del male a tutti i costi. Il mercato sta andando bene ma nessuno ne parla, anzi facciamo trapelare il contrario dando dei messaggi deleteri al mercato”.