Quest'anno la carne d'agnello all'ingrosso vede lievitare i prezzi rispetto alla scorsa primavera tra l'11,6% e il 35,1%, ma non si notano ripercussioni positive sui prezzi all'origine. E gli elevati consumi del periodo di Pasqua consentono l'ingresso di un notevole volume di carne estera. Mentre la Coldiretti Sardegna ricorda quanto sia importante questo comparto per l'economia isolana.
 

Prezzi

"Le maggiori richieste di prodotto legate all'avvicinarsi della Pasqua hanno comportato aumenti all'ingrosso per le carni ovine" annuncia in una nota la Borsa merci telematica italiana il 28 marzo scorso. "In particolare, con riferimento alla settimana 19-23 marzo, i prezzi registrano una variazione positiva sia rispetto alla stessa settimana dello scorso anno (+35,1%), sia rispetto alla settimana tra il 10 ed il 14 aprile che aveva preceduto la Pasqua 2017 (+11,6%)" conclude la nota di Bmti.

I prezzi all'ingrosso sono trainati all'insù da un'impennata dei consumi che resta tradizionalmente legata alla festività religiosa: ma i listini all'origine Ismea fino al 22 marzo riportano valori intorno ai 4-5 euro al chilogrammo per la carne d'agnello, franco azienda, con le piazze di Macomer (4,80 prezzo massimo) e Cagliari (4,20 prezzo massimo) attestate su valori simili a quelli della settimana precedente la Pasqua 2017, quando i prezzi erano ben sopra i 4 e fino ai 5 euro. Unica piazza in controtendenza è quella di Messina, dove secondo Ismea il prezzo all'origine ieri, 29 marzo 2018, è stato fissato a 5,60 euro al chilo sui massimi.
 

Consumi

L'agnello sarà servito, secondo una indagine Coldiretti/Ixé in quattro tavole su dieci nelle case degli italiani, mentre nei ristoranti e negli agriturismi ci si terrà sul 45%, per un consumo totale, secondo il Consorzio dell'agnello Igp di Sardegna, di circa 800mila animali. Media più alta in Sardegna dove si sfiora il 65%.

Consumo ben più alto rispetto alla produzione nazionale, dove si macellano per Pasqua circa 410mila agnelli, con circa la metà dell'offerta che viene dall'estero e soprattutto da Romania e Grecia con standard qualitativi inferiori.

Tra gli agnelli tricolore a farla da padrone sono gli agnelli made in Sardegna150mila circa: 95mila dei quali marchiati Igp (di questi circa 30mila sono consumati in Sardegna); 100mila sono sotto le insegne dell'Abbacchio Romano Igp; 30mila vengono marchiati Agnello del Centro Italia Igp e i rimanenti 120mila sono macellati nel resto di Italia.  

"Comprando l'agnello di Sardegna Igp - ricorda il presidente della Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - si dà un contributo concreto al comparto simbolo della nostra isola, il pastore. Oltre 12mila aziende che danno lavoro a 25mila persone; all'ambiente, visto che parliamo di allevamenti allo stato semi brado: la Sardegna è la prima regione del Mediterraneo in cui si pratica l'allevamento degli animali al pascolo e dove, proprio grazie al pascolamento è stato forgiato il paesaggio isolano".