Ma in cosa consiste questo accordo di collaborazione? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Galli, direttore del centro di ricerca del Crea sulle produzioni foraggere e lattiero-casearie di Lodi.
“Le aree individuate per ora sono almeno tre. La prima riguarda la zootecnia di precisione che noi nella cascina Baroncina stiamo ormai sviluppando da anni con ottimi risultati. Con l'Apa di Cremona andremo ad ascoltare le esigenze delle aziende sul territorio in modo da poter poi fornire strumenti per migliorare la produzione abbattendo i costi”.
Lato qualità del prodotto avete in programma qualcosa?
“L'altro filone è proprio strettamente legato a filiere di eccellenza come quella del Grana padano, ma non solo. Puntiamo alla valorizzazione degli insilati migliorandone la qualità. Interverremo nelle aziende per abbassare al minimo la carica di batteri sporigeni, che determinano problemi in fase maturativa del Grana padano”.
I cambiamenti climatici hanno sollevato problemi importanti riguardo all'alimentazione bovina. Cosa farete?
“Il clima nel Nord Italia è cambiato ed è oggi favorevole allo sviluppo delle micotossine. Dobbiamo prenderne atto e non gestire il fenomeno in maniera emergenziale. Per questo svilupperemo un programma di analisi, controllo e gestione degli insilati relativamente proprio a funghi e micotossine”.
Qual è il terzo ambito di collaborazione?
“Ci occuperemo della valorizzazione dal punto di vista informativo dei database dell'Apa di Cremona che si contraddistingue per un livello di raccolta e gestione dei dati molto avanzato. Metteremo a disposizione la nostra capacità di analisi dei dati per recuperare informazioni utili alla valorizzazione della zootecnia del territorio”.
Perché avete scelto l'Apa di Cremona come partner?
“Perché dal punto di vista zootecnico la Provincia di Cremona è la più produttiva d'Italia. E dunque invece di avere un'azienda pilota noi avremo un territorio enorme in cui fare sperimentazione. E da lì potremo poi esportare le best practice anche nelle altre Regioni”.