Se gli italiani mangiassero più carni avicole, pollo in particolare, migliorerebbero la qualità della loro dieta. Lo dice una ricerca dell'istituto Nutrition Foundation of Italy (Nfi) pubblicato sulla rivista Food & Nutrition Research e presentato in occasione della terza assemblea di Unaitalia, l'associazione che riunisce le filiere delle carni avicole e delle uova. Che ci sia spazio per un aumento dei consumi lo conferma la distanza che ci separa dagli altri Paesi Ue. Il consumo di pollo in Italia, escludendo le altri carni avicole, si ferma a 13,6 kg/pro-capite anno, contro i 17,8 kg della media Ue. Nonostante questo “gap”, i consumi di carni avicole in Italia coprono un quarto del consumo totale di carni e mentre per gli altri settori della zootecnia la domanda è soddisfatta per quantitativi importanti dalle importazioni, nel caso delle carni avicole possiamo vantare di aver raggiunto da anni l'autosufficienza (106%).
Sono questi alcuni degli elementi chiave emersi dall'assemblea di Unaitalia che è stata anche occasione per il rinnovo delle cariche direttive dell'associazione con la conferma alla presidenza di Aldo Muraro, che sarà affiancato da Alberto Waldner nel ruolo di vice presidente.
Parola d'ordine, unità
“In meno di tre anni - ha sottolineato Muraro intervenendo all'assemblea - abbiamo fatto un lavoro molto importante, nonostante le ben note difficoltà di fare “sistema” in un Paese che spesso pone ostacoli allo sviluppo anziché agevolarlo. Uniti e consapevoli – ha continuato il presidente di Unaitalia - siamo pronti ad affrontare un mondo in continua evoluzione, che richiede prodotti ad alto valore aggiunto, ma è anche sensibile alle tematiche ambientali e di benessere animale. Sappiamo di poter dare a queste richieste le risposte adeguate, mantenendoci qualitativamente solidi e competitivi”.
I "numeri" dell'avicoltura italiana (2014)
Quantità e qualità
“Quello avicolo italiano, è un modello di eccellenza che vogliamo far conoscere a tutto il mondo - ha aggiunto il direttore di Unaitalia Lara Sanfrancesco -. In questa direzione va la nostra partecipazione ad Expo 2015, dove siamo presenti, presso il Padiglione Cibus, per raccontare a tutti la filiera avicola italiana e il nostro sistema produttivo, che ha saputo rilanciare la produzione e garantire elevati standard di qualità. Vale la pena sottolineare l’importanza strategica del settore avicolo, e ricordare che il 99% delle carni bianche mangiate in Italia proviene dai nostri allevamenti. Ma il settore vuole anche rafforzare la propria quota di export e chiede per questo il più ampio sostegno delle istituzioni preposte a favorire l’apertura di nuovi canali commerciali esteri”.
19 giugno 2015 Zootecnia