Il prodotto veniva commercializzato adoperando una testa di bovino stampigliata sulla confezione, con evidente richiamo al logo della Mozzarella di Bufala Campana Dop e posto in vendita nello scaffale di quest'ultima, traendo in inganno il consumatore. Le confezioni di mozzarella falsamente etichettate sono state ritirate dagli scaffali dei supermercati, al responsabile del punto vendita e al confezionatore è stata contestata una sanzione amministrativa di 6.000 euro ciascuno per pratica commerciale ingannevole in violazione al D.Lgs. 109 del 1992, che disciplina l'etichettatura degli alimenti.
Il Corpo forestale dello Stato ricorda ai consumatori di prestare attenzione alle etichette ingannevoli che evocano prodotti non veri. L'ordine con cui gli ingredienti appaiono in etichetta non è casuale, ma è regolato per legge. I vari componenti devono comparire in ordine decrescente di quantità: il primo ingrediente dell'elenco è presente in maggior quantità rispetto al secondo, che a sua volta è più abbondante del terzo e così via. Pertanto, controllando l'ordine degli ingredienti di due prodotti simili, è possibile farsi un'idea su quale dei due sia qualitativamente migliore.
Le verifiche eseguite nella provincia pistoiese rientrano nella quotidiana attività di controllo dei comparti agroalimentari che il Corpo forestale dello Stato per la tutela dei consumatori e degli operatori delle filiere produttive che operano nel rispetto della normativa.
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Fonte: Corpo forestale dello Stato