'L’attuale momento di grave difficoltà vissuto da allevatori e caseifici del comprensorio del Parmigiano Reggiano va senz’altro affrontato con misure urgenti di rapida e pronta attuazione, ma ancor di più necessita di innovazioni strutturali che garantiscano un futuro al comparto nel medio-lungo periodo'. Il presidente di Fedagri-Confcooperative, Paolo Bruni, commenta così la richiesta di dichiarare lo stato di crisi per il prestigioso formaggio, avanzata nei giorni scorsi dall’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni.
'La gravità della situazione', prosegue Bruni, 'conferma sempre più l’urgenza di procedere ad una maggior integrazione dei momenti produttivi e commerciali, attraverso la quale aumentare la capacità competitiva nei confronti della distribuzione organizzata e facilitare la possibilità di esportare il Parmigiano Reggiano nei Paesi terzi. L’internazionalizzazione, e non altro, rappresenta l’unica vera soluzione per risolvere i problemi degli allevatori e dei caseifici del comprensorio. Mercoledì prossimo, in occasione dell’incontro al ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali chiederemo altresì a Zaia', aggiunge Tommaso Mario Abrate, presidente del Settore lattiero-caseario di Fedagri, 'di sostenere la proposta da noi avanzata a Bruxelles di confermare la programmazione produttiva del formaggio in capo al Consorzio di Tutela, nonché, in ambito di health check della PAC, di mantenere l’aiuto all’ammasso privato delle nostre produzioni casearie'.