E tuttavia l'impresa non è semplice. Prima di tutto perché in Italia nessuno lo ha mai fatto. E infatti Elia ha preso spunto dagli studi di Gregory Lang, professore della Michigan State University (Michigan, Usa), che per primo ha ideato la tecnica di coltivare il ciliegio in tunnel. E i primi risultati si sono fatti vedere. Impiantato nel 2015, quest'anno il ceraseto ha resistito al maltempo meglio di altri. Il 2018 è stato un anno negativo per le ciliegie, con un maggio piovoso e ricco di fenomeni grandinigeni che hanno rovinato parte dei raccolti scaligeri. La serra di Elia, coperta con un telo di Pvc a 4,8 metri di altezza, ha protetto le piante dalle precipitazioni, anche se l'alta umidità non ha risparmiato i frutti dal fenomeno del cracking.
La serra di Elia Fedrigo a Castagnaro (Verona)
(Fonte foto: Elia Fedrigo)
Per l'impianto il giovane agricoltore, da poco nel team di Confagricoltura giovani, ha sfruttato una serra a campata multipla utilizzata dal padre Lucio per la produzione di peperoni fuori suolo. "Ho studiato l'esperienza di Lang negli Stati Uniti e abbiamo visitato degli impianti sperimentali in Trentino", spiega ad AgroNotizie Elia. "Abbiamo piantato 1.500 piante, con un sesto di impianto 2x2,5 metri e una forma di allevamento Ufo. Abbiamo optato per una irrigazione sottochioma e per varietà precoci, nello specifico Early Bigi e Burlat, con un portainnesto Gisela 6. L'obiettivo è produrre 80 quintali, arrivando sul mercato ad inizio maggio, tempo permettendo".
La fioritura nella serra di Elia Fedrigo
(Fonte foto: Elia Fedrigo)
L'Ufo (Upright fruiting offshoot) è una forma di allevamento innovativa che prevede di strutturare la pianta su più assi colonnari permanenti. Un sistema che ha il pregio di rendere più agevole la gestione del frutteto, ad esempio quando si devono potare le piante. Migliora la penetrazione della luce nella chioma e si riesce a gestire il vigore vegetale. A regime questo metodo di allevamento assicura una parete vegetale produttiva e facile da gestire. "Ma la potatura deve essere fatta a regola d'arte se non si vuole 'strozzare' la pianta. Visto che come forma di allevamento non è ancora rodata, anche noi stiamo facendo dei tentativi e ogni anno accresciamo la nostra esperienza".
Diploma di ragioniere e studente di giurisprudenza a Verona, Elia non avrebbe mai pensato di fare il contadino. "Vengo da due famiglie di agricoltori e sono cresciuto nei campi. Ma da piccolo non pensavo certo di lavorare la terra. Poi crescendo e aiutando mio padre in azienda si è accesa la passione. E allora mi sono detto, perché no? All'esperienza di mio padre ho aggiunto le mie conoscenze informatiche e di ragioniere che mi hanno permesso di contribuire alla gestione dell'azienda con un controllo dei costi più meticoloso. La sfide per il futuro? Espandere la produzione e farci conoscere, cercando un partner nella distribuzione".
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