Ad inizio autunno c'è un cereale che è ancora in campo. Dopo che frumento e mais sono stati raccolti, è tempo di occuparsi del riso, coltura molto sfidante per le caratteristiche della cariosside, per il metodo di coltivazione e per il periodo in cui matura.

 

Se già la raccolta del cereale non è semplice, le frequenti piogge della stagione 2024 hanno complicato ulteriormente il lavoro dei risicoltori impedendo l'ingresso in campo in gran parte del triangolo del riso: quel territorio situato tra Vercelli, Novara e Pavia dove le risaie dominano il paesaggio.

 

Guarda il video della mietitrebbia a cinque scuotipaglia Massey Ferguson Beta 7360 in risaia

 

Appena è tornato il sole, ci siamo fiondati nel vercellese per assistere all'inizio della raccolta del riso con le mietitrebbie MF Beta 7360 e MF Activa 7347 S di Massey Ferguson. "Le macchine della serie Beta presentano le capacità più elevate tra tutte le nostre mietitrebbiatrici, mentre le macchine della serie Activa S sono le più versatili e si adattano a varie condizioni operative come pure a varie tipologie di prodotto" afferma Claudio Bogoni, Product specialist di Massey Ferguson, mentre ci accompagna in campo.

 

Beta e Activa S a loro agio in risaia

All'opera c'è la mietitrebbia a 5 scuotipaglia Beta 7360 - disponibile anche in versione autolivellante - in azione sulla varietà Enea nell'azienda Camoriano che coltiva circa 100 ettari di riso e 30 di mais nei dintorni di Cigliano (Vc) e, sempre nella stessa giornata, assistiamo anche alla raccolta della varietà Giove, in condizioni più proibitive, con la macchina a 6 scuotipaglia Activa 7347 S presso la Tenuta Montarucco di Andrea Vecco, che gestisce 180 ettari di riso vicino a Trino (Vc).

 

Le mietitrebbiatrici in uso nelle due aziende hanno soluzioni ad hoc che migliorano le performance e aumentano la resistenza nella raccolta del riso.

 

Guarda il video della mietitrebbia a sei scuotipaglia Massey Ferguson Activa 7347 S durante la raccolta del riso

 

Ad esempio, i cingoli anteriori autolubrificanti, realizzati in gomma, consentono alla Beta e alla Activa S di galleggiare meglio sui terreni delle risaie. La testata, con un particolare ingranaggio sotto il cofano laterale, funziona a una velocità d'esercizio leggermente ridotta per limitare l'usura provocata dal prelievo delle spighe. La coclea per il trasporto del prodotto verso il canale di alimentazione, possiede bordi saldati sempre per resistere di più all'usura.

 

"Inoltre, le testate delle nostre mietitrebbie hanno una barra falciante con coltelli Schumacher che garantiscono un'elevata velocità di taglio ma anche la capacità di lavorare in condizioni difficili come in risaia o su frumento allettato - spiega Bogoni. Altro plus è il rullo a dita davanti al canale di alimentazione che sposta velocemente il raccolto dalla barra al canale di alimentazione".

 

Sul lungo termine, il flusso di chicchi di riso ricchi in silice, può danneggiare anche alcuni componenti interni delle macchine. Per questo, sia la Beta 7360 sia la Activa 7347 S possiedono un canale elevatore e un canale di recupero, rivestiti internamente da lamiere imbullonate in modo da permettere la sostituzione semplice e rapida delle parti usurate.

 

Riso amaro? No, se ben trebbiato con le mietitrebbie MF

Le macchine viste in risaia vantano anche un apparato trebbiante molto efficiente, composto da un battitore speciale con 12 spranghe dentate di appesantimento che aumentano l'inerzia e quindi la costanza del lavoro, a tutto vantaggio dei consumi.

 

"Il battitore ha lo stesso diametro di 600 millimetri sulle Beta e sulle Activa S - sottolinea Bogoni. Sono invece differenti la larghezza e l'intervallo di velocità: il battitore è largo 1.340 millimetri e funziona fino a 1.100 giri al minuto sulla Beta 7360, mentre raggiunge i 1.600 millimetri e i 1.210 giri al minuto sulla Activa 7347 S, per assicurare un flusso adeguato ai 6 scuotipaglia".

 

Fotogallery delle mietitrebbiatrici MF Beta 7360 e MF Activa 7347 S in risaia

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Il controbattitore, anch'esso con spranghe dentate, è diviso in una sezione anteriore e una posteriore con spaziature differenziate: la distanza tra le file è di 14 millimetri anteriormente e di 28 millimetri posteriormente. Il controbattitore può avere, in opzione, una sezione facilmente smontabile che consente la conversione rapida della mietitrebbia dalla predisposizione per grano a quella per mais o soia. "Il distanziamento anteriore e posteriore tra battitore e controbattitore è regolato da due motori elettrici - specifica Bogoni. Questa regolazione precisa fa sì che il sistema garantisca una trebbiatura di qualità superiore".

 

Dopo il battitore, il controbattitore e il rullo acceleratore, c'è il Multi Crop Separator MCS che è un ulteriore separatore, inseribile o escludibile da terra con un comando posizionato sul lato sinistro delle mietitrebbie. "L'uso o meno dell'MCS, dipende da quale prodotto si deve trebbiare ma, chi ha il sistema lo utilizza quasi sempre, anche in risaia, perché aumenta la capacità di separazione riducendo il lavoro a carico degli scuotipaglia" sostiene Bogoni. Entrambi i conducenti che abbiamo incontrato in campo lasciano sempre inserito l'MCS.

 

Massey Ferguson: gestione eccellente di granella e paglia

Gli scuotipaglia della Beta 7360 e della Activa 7347 S hanno tutti 4 gradini e sono azionati dallo stesso meccanismo. "Sulle serie Beta, Activa e Activa S, l'albero che muove gli scuotipaglia presenta cuscinetti in legno, stratificati e lubrificati, al posto che in acciaio. Tali cuscinetti possono sembrare antiquati ma, in verità, sono gli unici che permettono di garantire un salto elevato, pari a 150 millimetri, e quindi uno scuotimento ottimale della paglia, con riflessi positivi sulla separazione" precisa Bogoni.

 

Mietitrebbia a 5 scuotipaglia Massey Ferguson Beta 7360 all'opera nelle risaie dell'azienda Camoriano

Mietitrebbia a 5 scuotipaglia Massey Ferguson Beta 7360 all'opera nelle risaie dell'azienda Camoriano

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

La separazione della granella dalla paglia è ottima anche grazie ai gradini da 210 millimetri degli scuotipaglia e al potente flusso d'aria generato dalla ventola volumetrica sul piano preparatore. Quest'ultimo prevede crivelli superiori e inferiori regolabili elettricamente dalla cabina e monta, all'estremità posteriore, sensori che monitorano le perdite di prodotto dagli scuotipaglia e dai crivelli, inviando informazioni in cabina. Così il conducente ha sempre sotto controllo il sistema di pulizia e può regolarne il funzionamento in modo consapevole.

 

In genere, ai risicoltori non interessa raccogliere la paglia. Dunque le due mietitrebbie viste in risaia lavorano con il trinciapaglia sempre inserito in modo da disperdere in campo il prodotto di scarto che poi verrà interrato con l'aratura. "Se invece si vuole usare la paglia in azienda, una leva laterale sposta in giù la paratia posteriore che permette lo scarico della paglia non trinciata e la creazione di andane" prosegue Bogoni.

 

Mietitrebbia a 6 scuotipaglia Massey Ferguson Activa 7347 S, con trinciapaglia inserito, in azione nella Tenuta Montarucco

Mietitrebbia a 6 scuotipaglia Massey Ferguson Activa 7347 S, con trinciapaglia inserito, in azione nella Tenuta Montarucco

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Raccolta non stop con i motori AGCOPower

La Beta 7360 e la Activa 7347 S (la più potente della serie Activa S) hanno in comune altri due componenti fondamentali: il motore a 6 cilindri AGCOPower da 7.4 litri e la trasmissione idrostatica a 4 rapporti.

 

"Il propulsore, lo stesso dei trattori 8S, eroga 276 cavalli che diventano 306 con il Power Boost. Questo motore equipaggia tutti modelli Activa S e la Beta 7360, mentre sulla top di gamma Beta 7370 c'è il 6 cilindri AGCOPower da 8.4 litri e da 360 cavalli che ritroviamo anche sui trattori 9S" fa sapere Bogoni.

 

Motore a 6 cilindri AGCOPower da 7.4 litri sulla Massey Ferguson Beta 7360

Motore a 6 cilindri AGCOPower da 7.4 litri sulla Massey Ferguson Beta 7360

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

I due motori AGCOPower rispettano lo standard sulle emissioni Stage V con un sistema di riduzione catalitica selettiva SCR che utilizza AdBlue. L'accesso al serbatoio dell'AdBlue con capacità di 80 litri e al serbatoio del carburante da 620 litri - installati nella parte superiore delle macchine - è possibile tramite una scala rimovibile.

 

Beta e Activa S, quali sono le principali differenze?

Le due mietitrebbie MF condividono molti elementi chiave, ma ciascuna presenta anche le sue peculiarità. "Le serie Beta e Activa S si distinguono per le dotazioni della cabina, l'area di separazione, il tipo di trinciapaglia e le dimensioni - afferma Stefano Carlino, concessionario Massey Ferguson attivo nel vercellese. Se la Beta vanta la cabina Skyline con vetro doppio, terminale TechTouch più grande, frigorifero, videocamera posteriore e inversore elettronico della testata e del canale elevatore, la Activa S possiede la cabina Proline con display TechTouch 2 più piccolo e inversore a leva della testata e del canale elevatore".

 

Le mietitrebbie Massey Ferguson Beta e Activa S presentano terminali differenti in cabina

Le mietitrebbie Massey Ferguson Beta e Activa S presentano terminali differenti in cabina

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

La superficie di separazione dipende dal numero di scuotipaglia. Dunque la Activa 7347 S con MCS e sei scuotipaglia, offre un'area di separazione di 6,81 metri quadrati, superiore rispetto ai 5,73 metri quadrati della Beta 7360 con MCS e cinque scuotipaglia. Per contro, il trinciapaglia della Beta con sei file di coltelli e 72 lame risulta più performante di quello della Activa S, dotato di quattro file di coltelli e 64 lame.

"Ci sono differenze anche a livello del serbatoio della granella. La Beta 7360 ha un serbatoio da 9mila litri con apertura delle coperture sui lati, mentre la Activa 7347 S presenta un serbatoio con capacità fino a 8.600 litri e con differente apertura delle coperture. Su entrambe le macchine il tubo è lungo 5 metri con una velocità di scarico di 105 litri al secondo" aggiunge Carlino.


Chiaramente anche le dimensioni cambiano. Sebbene le due macchine, senza barra di taglio, siano entrambe lunghe 8,9 metri, la Activa 7347 S è più larga della Beta 7360 per via del maggior numero di scuotipaglia e dei cingoli più larghi scelti dall'utente. "Infine, le due macchine si differenziano per le linee della cofanatura posteriore, più bombata sull'Activa S" conclude Carlino.

 

Beta 7360: leggera e semplice da gestire

In campo abbiamo chiesto ai risicoltori le loro impressioni sulle mietitrebbie Massey Ferguson: "mi hanno colpito la leggerezza e la semplicità d'uso della macchina - racconta Piero Camoriano, che è giunto alla terza stagione di raccolta con la Beta 7360. Grazie al peso abbastanza contenuto, ho consumi di carburante non eccessivi e mi muovo senza problemi sui terreni bagnati delle risaie. In più, mi trovo bene alla guida e posso fare da solo alcuni piccoli interventi di manutenzione, pur non essendo un esperto di meccanica".

 

A detta del risicoltore Piero Camoriano, Massey Ferguson Beta 7360 è facile da guidare in risaia e semplice da mantenere

A detta del risicoltore Piero Camoriano, Massey Ferguson Beta 7360 è facile da guidare in risaia e semplice da mantenere

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Soluzioni molto apprezzate dal risicoltore sono la videocamera posteriore che facilita il controllo sul retro della mietitrebbia e il sensore del cassone della granella che, quando il serbatoio è pieno al 75%, attiva un lampeggiante segnalando che si avvicina il momento di scaricare. Camoriano ha tutto sott'occhio attraverso le quattro schermate del terminale TechTouch: una mostra l'inquadratura della videocamera posteriore, mentre le altre tre indicano i parametri del sistema di pulizia, le impostazioni della testata e i parametri riguardanti il motore (giri motore, livelli di gasolio e urea, temperatura dell'acqua).

 

"Io raccolgo il riso a basse velocità, circa 3 chilometri all'ora, ma comunque riesco a fare più o meno 6 ettari al giorno con la Beta 7360 munita di testata da 5,40 metri - continua Camoriano. Dopo aver usato per anni mietitrebbie Laverda, sono passato volentieri alle macchine Massey Ferguson che racchiudono lo stesso know how. Quando la Beta sarà un po' più 'logorata', la userò per la raccolta del mais che causa un'usura inferiore rispetto al riso".

 

Activa 7347 S promossa dai risicoltori

Anche Alessandro Busto che insieme al fratello e al padre gestisce la Tenuta Montarucco, si dice soddisfatto delle prestazioni della Activa 7347 S, in uso in azienda da poco più di due anni. "In fase di acquisto abbiamo deciso di montare la guida satellitare e i cingoli in gomma al posto che in ferro - spiega Busto. Dopo aver provato i cingoli in gomma su terreno duro, quest'anno li uso per la prima volta su terreno molle e sono rimasto sorpreso da come galleggiano bene in risaia. Con i nuovi cingoli, sono anche esposto a minori vibrazioni e posso muovermi a velocità maggiori negli spostamenti su strada".

 

Il risicoltore Alessandro Busto apprezza i cingoli in gomma e la semplicità costruttiva della Massey Ferguson Activa 7347 S

Il risicoltore Alessandro Busto apprezza i cingoli in gomma e la semplicità costruttiva della Massey Ferguson Activa 7347 S

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Anche Busto considera la Activa 7347 S molto semplice da gestire. "Sebbene per ora non siano stati necessari particolari interventi di manutenzione, abbiamo scelto la macchina per la sua semplicità costruttiva e per l'ottima assistenza offerta dal concessionario MF di zona - sottolinea Busto. Per noi l'intervento tempestivo dell'officina è fondamentale, perché non possiamo permetterci lunghi fermi macchina nei 20-25 giorni in cui raccogliamo il riso".

 

Busto raccoglie il riso con una barra da 5,6 metri e con velocità leggermente superiori a quelle di Camoriano, coprendo 15 ettari al giorno. "Imposto una maggiore altezza da terra della testata perché punto a prelevare solo le spighe e a far entrare meno paglia possibile nella mietitrebbia in modo da stressare meno i vari componenti, in particolare il trinciapaglia - specifica Busto. Lascio in campo steli alti ma non ho problemi a interrarli con l'aratro in una fase successiva".

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