Si è chiusa ieri, 8 febbraio 2017, una tre giorni dedicata alla terza interregional field visit del progetto europeo Sme organics, organizzata dalla Regione Puglia - Autorità di gestione per l'attuazione del Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020, in collaborazione con la sede italiana del Ciheam, Centro internazionale di alti studi agronomici mediterranei.
Entrambe le istituzioni, partner del progetto, sono impegnate attivamente nello sviluppo del settore biologico che, per entità di superficie coltivata a bio e per numero di operatori, rende la Puglia tra le regioni leader in Italia.
 
La Regione Puglia supporta il settore assegnando ingenti risorse finanziarie attraverso il Programma di sviluppo rurale. Il Ciheam Bari, coordinatore del network internazionale Moan (rete dell'agricoltura biologica che collega 23 paesi euro mediterranei) è da oltre venti anni attivamente impegnato nella crescita del bio nel Mediterraneo, con attività di formazione, ricerca e progetti di cooperazione internazionale.
 
Con il progetto Sme organics, il Ciheam Bari, d'intesa con la Regione Puglia, si confronta con altre realtà europee avanzate, affinché il bio rappresenti una filiera di sistema e non una filiera solo agricola, con la volontà di intercettare nuove risorse finanziare a supporto del settore nel Piano operativo regionale del Fesr.
 
L'obiettivo generale del progetto Sme organics, coordinato dall'Agenzia di sviluppo regionale di Navarra - Sodena, e sostenuto dall'Ue attraverso il programma Interreg Europe, è migliorare l'attuazione delle politiche e dei programmi di sviluppo regionale, in particolare dei programmi dell'obiettivo investimenti per la crescita e l'occupazione, al fine di promuovere la competitività e la sostenibilità delle piccole e medie imprese nel settore biologico delle regioni partner.
 
La visita interregionale, che si è tenuta dal 6 all'8 febbraio, ha avuto l'obiettivo di far conoscere esperienze regionali di valore, politiche e programmi a sostegno del settore biologico in Puglia a circa cinquanta partecipanti tra stakeholder e referenti, degli undici partner del progetto provenienti da otto regioni europee (Belgio, Finlandia, Francia, Italia, Polonia, Romania, Spagna, Svizzera).
 
"Il progetto punta a sostenere non solo la nuova imprenditorialità, ma anche le aziende esistenti nel miglioramento dei loro risultati, per rafforzare la capacità dell'intero settore biologico regionale di crescere sui mercati regionali, nazionali ed internazionali" spiega ad AgroNotizie Biagio Di Terlizzi, direttore aggiunto del Ciheam di Bari.
"In questi tre giorni abbiamo messo a fuoco la possibilità di trasferire da una regione all'altra le migliori esperienze fatte, soprattutto per quel che riguarda l'azione delle amministrazioni pubbliche per offrire migliori e più qualificati servizi alle aziende agricole. Come favorire l'inserimento dei giovani e dell'innovazione e da questo punto di vista abbiamo individuato in Puglia un sistema per implementare il Feasr e il Fondo sociale europeo insieme anche in un'ottica di azioni interregionali".
 
Durante le tre giornate, articolate in workshop, visite in campo e testimonianze, produttori, referenti di associazioni e distributori della filiera bio pugliese, già stakeholder attivi del progetto, hanno avuto la possibilità di presentare ai partecipanti le proprie realtà identificate come esperienze e azioni significative nell'ambito dei temi dello sviluppo del mercato locale, sviluppo territoriale biologico, certificazione e tracciabilità, innovazione d'impresa.
 
"Una filiera non solo agricola, dove sono parte attiva le imprese dedite alla lavorazione e trasformazione delle materie prime agricole bio, ma anche quelle ormai essenziali dei servizi - afferma Di Terlizzi - che spaziano da quelli educativi al marketing, passando per i servizi ambientali".
 
Un momento importante per le imprese biologiche pugliesi perché "il ruolo del Ciheam, tengo a sottolinearlo - continua Di Terlizzi - è in questo caso quello di ponte tra la Puglia e le altre regioni di un Mediterraneo più ampio, nel quale si delineano le strategie di sviluppo futuro del settore, con il sistema Puglia che può diventare un modello sociale ed economico per le altre regioni: un vantaggio per tutta la cooperazione tra le sponde di questo mare".
 
La giornata del 7 febbraio è stata caratterizzata dai lavori di presentazione di iniziative e misure volte a sostenere la competitività del settore bio in Puglia, a cura di Pasquale Orlando, Autorità di gestione del Piano operativo Fondo europeo per lo sviluppo regionale - Fondo sociale europeo Puglia 2014-2020, Gianluca Nardone, Adg del Feasr - Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020 e Luigi Trotta, dirgente della sezione per la competitività delle filiere agroalimentari della Regione Puglia.
 
I lavori sono proseguiti con le presentazioni delle buone pratiche pugliesi del settore, a cui hanno partecipato Federbio integrity platform di Federbio, Osservatorio regionale sull'agricoltura biologica della Regione Puglia, BioBank open project della Regione Puglia, Forum nazionale agricoltura sociale, Premio Biol, EcorNaturaSi.
Il pomeriggio è stato dedicato alla visita delle aziende Finoliva Ggobal service (Bitonto), Pastificio Attilio Mastromauro Granoro (Corato) e Agriturismo masseria didattica Madonna dell'Assunta (Altamura).
 
La giornata dell'8 febbraio, che si è svolta nelle sede del Ciheam Bari a Valenzano, è stata principalmente dedicata a workshop incentrati sui temi di produzione, trasformazione e marketing.

"Il risultato di queste sessioni di lavoro - spiega ad AgroNotizie Patrizia Pugliese, ricercatrice presso il Ciheam Bari - è presto detto: abbiamo non solo realtà in Puglia capaci di produrre bio e trasformarlo, ma anche in grado di essere presenti sui mercati nazionali ed internazionali con un proprio marchio, e che hanno utilizzato la domanda di prodotti biologici per caratterizzare ancor più la propria offerta bio, presentandola come produzione pugliese.
E ci sono le possibilità concrete per accompagnare queste aziende con i fondi strutturali per renderle ancora più forti e competitive".