Nella manifestazione indetta da Coldiretti anche la riproduzione di supermercato con corsie distinte per capitale europea in cui sono stati esposti gli inganni nei confronti dei consumatori europei determinati dall’uso di immagini, parole e tricolore che richiamano impropriamente alla qualità del made in Italy che sono l’obiettivo dei Carabinieri dei Nas che per la prima volta in collaborazione con Coldiretti sono andati all’estero per verificare cosa viene venduto come “italiano”, grazie ad un progetto dell’Europol. “Giù le mani dal made in Italy”, “difendiamo la qualità italiana in Europa”, “il formaggio si fa con il latte”, “il falso ci ruba lavoro” sono alcuni degli slogan sugli striscioni dei manifestanti e le ricette tipiche italiane che vengono grossolanamente modificate all'estero sono state presentate su una grande tavolata apparecchiata in occasione della mobilitazione.
Fanno parte dei prodotti del falso made in Italy in vendita in Europa, con nomi, immagini e colori che richiamano l’Italia, la pasta di grano tenero, i formaggi ottenuti dalla polvere o il vino zuccherato che sono vietati nel Belpaese, che risulta essere, come riportato nel Dossier Coldiretti, lo Stato con le regole produttive più stringenti di tutta l’Ue. "L’Italia - spiega Coldiretti in una nota - ha adottato norme a tutela della qualità dei prodotti agroalimentari nazionali che non valgono in altri Paesi dell’Unione europea dove si tenta di sfruttare l’immagine positiva conquistata dal made in Italy con l’inganno".
Il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo ha aggiunto: "L’Unione europea spinge verso un appiattimento verso il basso delle normative sotto il pressing delle multinazionali, per dare spazio a quei Paesi che non possono contare su una vera agricoltura e puntano su trucchi, espedienti e artifici della trasformazione industriale per poter essere presenti sul mercato del cibo. Una concorrenza sleale che danneggia gli agricoltori italiani e i consumatori i quali trovano sul mercato l'imitazione dei prodotti”.
In Italia la pasta si produce esclusivamente con il grano duro, come ha sottolineato Coldiretti ricordando la “legge di purezza” numero 480 del 4 luglio del 1967 e successive modificazioni e, sempre nel Belpaese, come nei Paesi del Mediterraneo, vige il divieto della pratica dello zuccheraggio, mentre è concessa dall’Unione europea ai Paesi del Nord Europa per aumentare la gradazione del vino. Coldiretti ha combattuto una battaglia per impedire il “trucco di cantina” e affermare la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall'uva.
L’ultima storica battaglia, si legge nella nota di Coldiretti, l’Italia l’ha dovuta combattere per difendere la legge n.138 del 11 aprile del 1974 che vieta l’utilizzo di polvere di latte per produrre formaggi, yogurt e latte alimentare ai caseifici situati sul territorio nazionale contro la quale la Commissione Ue aveva minacciato nel giugno del 2015 l'avvio della procedura di infrazione perché la legge italiana a tutela della qualità delle produzioni rappresenta una restrizione alla “libera circolazione delle merci”, essendo la polvere di latte e il latte concentrato prodotti utilizzati in tutta Europa.
Coldiretti ha ricordato inoltre il problema dei "similgrana" di bassa qualità venduti in europa con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine, che è prevalentemente di Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia. Si tratta di una forma di concorrenza sleale, sottolinea l'organizzazione, nei confronti degli autentici Parmigiano Reggiano e Grana Padano che devono essere ottenuti nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione. In alcuni Paesi sono stati messi addirittura sul mercato kit per la produzione casalinga dei formaggi italiani più tipici.
Ma non solo il formaggio è preso di mira dai kit del falso made in Italy: l'organizzazione agricola afferma infatti che nell’Unione Europea circolano anche oltre venti milioni di bottiglie di pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose come Chianti, Valpolicella, Frascati, Primitivo, Gewurztraminer, Barolo, Lambrusco o Montepulciano. Dopo la diffusione in Nordamerica, i wine kit sono arrivati anche in molti Paesi dell’Unione Europea dove si possono acquistare via internet o in molti negozi anche se, come riportato da Coldiretti, in base alla normativa europea non è possibile aggiungere acqua nel vino o nei mosti.
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Fonte: Agronotizie