"L'agricoltura dimostra di essere un comparto ancora vivo e vitale e, nonostante tutti i problemi che condizionano la competitività delle aziende, come i costi produttivi record, i prezzi sui campi non remunerativi e una burocrazia lenta e inefficiente, il settore primario traina la ripresa dell'occupazione". Lo fa notare la Cia, Confederazione italiana agricoltori commentando i dati Istat sull'occupazione a giugno 2011

"Dopo anni dunque - osserva la confederazione - si registra un ritorno al lavoro in agricoltura, legato soprattutto alle campagne di raccolta di frutta e verdura, che interessano anche studenti e giovani sotto i 40 anni. Si tratta - conclude la Cia - di un'inversione di marcia importante e di un segnale di 'rinascita' che la politica non puo' più ignorare. Ora chiediamo al Governo di investire davvero sull'agricoltura, dando vita a una nuova politica di sviluppo del comparto".

Confeuro: 'Il settore agricolo un grande bacino occupazionale'

"Il settore agricolo, con le sue oltre un milione e seicentomila aziende, è da sempre un grande bacino occupazionale. Durante il periodo estivo, come evidenziato dai dati Istat, più di 200mila giovani prestano lavoro nei campi". 

Lo afferma Rocco Tiso, presidente della Confeuro, sottolineando che le "possibilità occupazionali offerte dal comparto agroalimentare non si limitano solo al tradizionale lavoro agricolo, ma si possono sviluppare anche nelle attività connesse, come ad esempio gli agriturismi".

Confagricoltura: 'L'agricoltura argina la disoccupazione giovanile'

"L'agricoltura continua a rivelarsi un vero argine alla crisi peggiore dal dopoguerra. I dati Istat sull'occupazione diffusi lo certificano, confermando la tenuta del settore, anche oltre le sue caratteristiche anticicliche rispetto al complesso dell'economia nazionale e nonostante le pesanti difficoltà in cui si dibattono le imprese agricole". 

Lo afferma il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi: "Il settore primario garantisce occupazione a circa un milione di lavoratori e offre nuovi spazi ai giovani: quasi il 50% di chi lavora in agricoltura ha meno di 40 anni e la metà di questi è sotto i 29 anni. D'altronde anche il boom registrato dalle iscrizioni alle facoltà di Agraria prova che l'agricoltura, oggi, offre possibilità di lavoro, anche dipendente, interessanti e stimolanti. Per questo - conclude Guidi - ribadiamo la necessità di politiche, nazionali ed europee, che rafforzino ed agevolino l'ingresso di nuove forze giovani nelle imprese agricole".