Dopo l'annuncio arriva la conferma e l'ok definitivo per le risorse da destinare alla apicoltura toscana.
La Regione infatti ha appena approvato il sottoprogramma apistico che metterà a disposizione oltre 6 milioni di euro per il quinquennio 2023-2027.
A darne notizia è stata l'assessore all'Agroalimentare Stefania Saccardi, dopo la delibera della Giunta Regionale che ha portato all'approvazione del documento e dei criteri per la stesura dei prossimi bandi per il settore apistico.
Un settore che in Toscana conta 7036 apicoltori, di cui 4742 che gestiscono le api per l'autoconsumo e 2294 che invece lo fanno per la commercializzazione del miele e degli altri prodotti dell'alveare.
L'assessore ha tenuto a ringraziare tutto il personale degli uffici regionali che hanno lavorato per arrivare alla stesura del documento e per garantire l'assegnazione dei fondi da destinare agli apicoltori.
In totale la dotazione annuale sarà di circa 1,2 milioni di euro che saranno usati per accrescere la competitività e la redditività delle aziende e per promuovere e valorizzare le produzioni apistiche, ma anche per tutelare la biodiversità, favorire i processi di integrazione e aggregazione e sostenere l'occupazione.
Gli obiettivi del sottoprogramma infatti vanno dal miglioramento dell'orientamento al mercato delle aziende, all'aumento della loro efficienza tecnica ed economica, anche e soprattutto tramite la ricerca, la tecnologia e la digitalizzazione.
Questo nel concreto si dovrà tradurre in bandi annuali che offriranno contributi per:
- i servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione degli apicoltori;
- le attività di informazione e promozione finalizzate ad aumentare la sensibilità dei consumatori verso i prodotti apistici, in particolare quelli da apicoltura biologica e a denominazione di origine;
- gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali;
- la lotta contro gli antagonisti e le malattie dell'alveare;
- la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche e promozione dello sviluppo e dell'uso di pratiche di gestione adattate a condizioni climatiche in evoluzione;
- il ripopolamento del patrimonio apistico;
- la razionalizzazione della transumanza.
Ora non resta che aspettare l'uscita dei primi bandi che nelle intenzioni della Giunta Regionale dovrebbero essere pubblicati a breve.