C'è fermento sui mercati lattiero caseari e i prezzi puntano con decisione verso l'alto, invertendo il normale trend al ribasso dei primi mesi dell'anno.
Così il prezzo del latte spot, quello venduto fuori contratto, risale con decisione, dopo l'iniziale incertezza registrata in gennaio.
Come evidenzia il grafico che segue, predisposto da Assolatte, mentre nei due anni precedenti il prezzo del latte spot mostrava una tendenza al ribasso sino a primavera avanzata, ora la curva è in risalita.

 

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Andamento del prezzo del latte spot italiano negli ultimi tre anni

(Fonte: Assolatte)

 

Il latte spot

Su base settimanale gli aumenti più importanti li ha registrati il latte spot di provenienza francese (+4,8%), seguito da quello tedesco (+4,1%) mentre più contenuto appare su base congiunturale l'aumento dello spot italiano (+2,4%).La situazione però si ribalta se l'osservazione si sposta sul dato tendenziale, con il confronto sull'anno precedente.
Come evidenziato nella tabella che segue, l'aumento più rilevante è attribuito in questo caso al latte spot italiano. 

 

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I prezzi in Europa

Il favorevole momento di mercato del latte spot trova conferma in Europa nelle rilevazioni della Commissione Europea sull'andamento del settore lattiero caseario, relative all'inizio dell'anno.
I prezzi medi del latte mostrano infatti aumenti in ogni segmento, in particolare per il latte in polvere scremato.
L'aumento su base congiunturale di quest'ultimo è del 6,2%, ma nello stesso periodo del 2021 il prezzo era fermo a 243 euro al quintale contro gli attuali 392 euro.
Analogamente il prezzo del latte nel 2021 si fermava a 35 euro al quintale, contro gli attuali 42 euro. 

 

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I prezzi internazionali

Allargando lo sguardo ai mercati mondiali, si trova conferma degli aumenti già visti per le quotazioni europee.
In Oceania si registrano gli aumenti più significativi per burro e latte in povere, mentre il mercato statunitense appare più riflessivo.
Il confronto con l'anno precedente evidenzia differenze ancor più significative.
Nel caso dell'Oceania il prezzo del latte in polvere si fermava un anno fa a 3325 dollari per tonnellate, contro gli attuali 4588. Un importante aumento del 38%

 

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I costi

A dispetto del favorevole andamento di mercato, i conti degli allevamenti rischiano tuttavia di rimanere in rosso a causa degli aumenti dei costi.
Un problema che ha carattere universale e non riguarda solo le stalle italiane.
I dati che seguono, relativi al costo dell'energia e dell'alimentazione, mettono in evidenza gli aumenti in atto.
Inoltre il deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro rende più costose le importazioni, accentuando i costi delle materie prime provenienti dall'estero. 

 

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I formaggi in Italia

Il quadro non sarebbe completo senza un'analisi dell'andamento del settore caseario, cui si lega strettamente il prezzo del latte, in particolare per il Grana Padano.
A questo proposito, le rilevazioni Ismea mostrano per quasi tutte le tipologie prezzi in aumento in chiave sia congiunturale sia tendenziale.
Fa eccezione l'andamento del Grana Padano, che rispetto allo scorso anno mostra una caduta che sfiora il 5%.
Un dato sul quale pesano probabilmente gli aumenti produttivi. Ma le quotazioni più recenti mostrano già segnali di recupero.
Migliora invece la situazione del Parmigiano Reggiano, con aumenti poco significativi, ma costanti. 

 

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Il prezzo medio settimanale dei principali prodotti lattiero caseari

(Fonte: Ismea)


Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri del latte" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.
Le fonti non mancano e AgroNotizie le raccoglie per dare ai lettori gli strumenti per orientarsi.