Il 23 aprile 2021 era stata fatta una prima segnalazione del calabrone asiatico nella zona, fatta dal signor Arcangelo Montemurro che aveva ritrovato due esemplari in una trappola per monitoraggio a San Damiano al Colle.
Dopo la segnalazione era stata attivata la rete StopVelutina coordinata dal Crea ed era stato potenziato il sistema di monitoraggio assieme alle associazioni locali di apicoltori Apilombardia e Apap, Associazione provinciale apicoltori piacentini.
In seguito, verso i primi di maggio, erano stati ritrovati anche due vecchi nidi abbandonati, risalenti all'anno scorso, che testimoniano una presenza abbastanza stabile del calabrone asiatico nella zona almeno dal 2020, e almeno limitatamente a quei due nidi.
Ora, come riporta un comunicato di StopVelutina del 19 luglio scorso, altri otto esemplari del calabrone sono stati ritrovati in sei località, tutte intorno a San Damiano al Colle, luogo del primo ritrovamento di aprile.
Al momento la presenza di Vespa velutina in Lombardia è segnalata solo in questa zona, con un totale di dieci esemplari catturati, mentre al momento non sono stati rinvenuti nidi popolati.
Le altre zone del Nord Italia in cui il calabrone è presente sono la Liguria e varie zone del Piemonte meridionale, mentre altri ritrovamenti avvenuti negli anni scorsi nel Piemonte Nord occidentale e in Veneto sono rimasti episodi isolati, dopo i quali non è più stata rilevata la presenza dell'insetto.
Attualmente il sistema di monitoraggio nella zona tra Pavia e Piacenza vede duecento postazioni attive, gestite dalle due associazioni apistiche locali, Apilombardia e Apap, coordinate dai tecnici di StopVelutina che invitano tutti gli apicoltori e i cittadini della zona e delle zone limitrofe a mantenere alta l'attenzione e a segnalare calabroni sospetti.