A darne notizia è ancora la rete di StopVelutina, in un comunicato stampa, dopo i sopralluoghi effettuati in questi giorni nella zona, a seguito della cattura dei due esemplari adulti.
In realtà uno dei due nidi era stato avvistato già nel dicembre 2020, ma era stato distrutto prima che potessero essere fatti degli accertamenti.
I due nidi, risalenti alla scorsa stagione e ormai abbandonati, lasciano pensare che i due calabroni catturati nei giorni scorsi non siano arrivati da poco in zona, ma provengano da colonie già presenti sul territorio.
Il secondo nido trovato in provincia di Pavia in questi giorni
(Fonte foto: StopVelutina)
Vespa velutina infatti, come tutti i calabroni, forma colonie stagionali che in autunno si disgregano, abbandonando il nido. E mentre le operaie vanno incontro alla morte con i primi freddi, le nuove regine, nate tra la tarda estate e l'autunno, si accoppiano e cercano un luogo dove passare l'inverno, per poi iniziare a ad andare in cerca di cibo e di un posto dove fondare una nuova colonia in primavera.
Nel primo anno di presenza su un territorio però, i calabroni possono essere in un numero non molto alto, rendendo più difficile la loro individuazione, come spiegano i tecnici di StopVelutina.
Per questo, come sottolineano da StopVelutina, diviene ancora più urgente la predisposizione di una rete di monitoraggio sul territorio che comprenda la provincia di Pavia, ma anche quella confinante di Piacenza.
Le due associazioni apistiche locali, l'Associazione provinciale apicoltori piacentini (Apap) e Apilombardia, hanno già attivato un sistema di monitoraggio e allertato i loro associati, ma StopVelutina invita tutti gli apicoltori, e anche tutti i cittadini, a osservare con attenzione la situazione e a segnalare la presenza di calabroni sospetti.