Questi nuovi fondi arrivano dal Mipaaf che ha approvato una nuova ripartizione tra le regioni delle risorse comunitarie 2021 destinate all’apicoltura, nell'ambito del Programma nazionale apistico 2020-2022, cofinanziato al 50% dall'Unione europea.
In totale alle Marche, che contano 58.830 alveari registrati nella banca dati dell’Anagrafe apistica nazionale, pari al 4,22% del patrimonio apistico nazionale, andranno 589mila euro: 266mila già stanziati nel 2020 e 323mila in arriva ora.
La Giunta regionale ha già approvato un'apposita delibera per l'utilizzo dei nuovi fondi stanziati. Le risorse aggiuntive, in base alla decisione della regione, verranno usate per lo scorrimento delle graduatorie già approvate ad aprile scorso, per l'apertura di un nuovo bando per l'acquisto di arnie e portasciami (impegnando circa 295mila euro, con contributo al 60% a favore degli apicoltori), per il finanziamento di ulteriori analisi qualitative dei prodotti dell'apicoltura, per monitorare e verificare il miele marchigiano, garantendo la tracciabilità del prodotto, la trasparenza e la sicurezza per i consumatori.
Inoltre, con la medesima delibera, è stato approvato un prezzario regionale che renderà più snella la presentazione delle domande, evitando l'invio dei preventivi e della relazione tecnico economica.
Soddisfazione è stata espressa dall'assessore regionale all'Agricoltura Mirco Carloni che ha ricordato la qualità dei mieli monoflorali e multiflorali delle Marche. Una qualità che Carloni ha messo in diretta relazione con l'azione della salvaguardia ambientale portata avanti dalla regione, sottolineando anche l'importanza delle api come indicatore ambientale.
Per l'assessore regionale l'uso di questi finanziamenti comunitari, arricchiti ora da queste risorse aggiuntive, è determinante per dare ulteriori possibilità di crescita agli apicoltori.
Da qui la scelta di aprire un nuovo bando, pur avendo a disposizione tempi strettissimi, che consentirà di cercare di utilizzare tutti fondi comunitari disponibili per il 2021 che, se non spesi, andranno in economia e torneranno nelle casse dell'Unione europea.
Una scelta che è stata condivisa con la Commissione apistica regionale, rinnovata di recente, e quindi condivisa con le rappresentanze degli apicoltori marchigiani.
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Fonte: Regione Marche