Per i settori del latte e della carne la chiusura degli esercizi per la ristorazione collettiva, a causa dell'emergenza sanitaria, ha comportato un tracollo dei rispettivi mercati.

Per il latte i primi segnali si sono visti nella caduta del prezzo del latte spot, quello venduto fuori contratto.
Oggi il prezzo si ferma ad appena 28,75 euro al quintale, il 25% in meno di quanto valeva solo un anno fa.
E gli allevatori vedono stracciare i contratti stipulati in passato con le imprese lattiere, che chiedono di rivedere gli accordi con forti ribassi.

Non va meglio per la carne. Il prezzo dei vitelloni rilevato da Ismea a inizio maggio si è fermato a 2,49 euro al chilo, con una flessione del 2,4% rispetto alla settimana precedente.
Per le carni di minore qualità, come nel caso delle vacche a fine carriera, le flessioni del prezzo sono a due cifre.

Situazione analoga è quella che si incontra negli altri paesi della Ue, a dimostrazione che la crisi indotta dall'emergenza da Covid-19 rischia di protrarsi a lungo.
 

Ammasso per i formaggi...

Per contrastare il calo dei prezzi i produttori di latte e carne hanno chiesto a più riprese l'intervento della Comunità europea, suggerendo l'apertura degli ammassi privati al fine di alleggerire i mercati.

Richiesta che ora è stata accolta e per il settore lattiero caseario è stato pubblicato il 4 maggio sulla Gazzetta Ufficiale europea il Regolamento delegato 2020/591, che istituisce un regime eccezionale e temporaneo di aiuto all’ammasso privato dei formaggi.

Per essere ammessi all'aiuto i formaggi a denominazione di origine devono avere un’età minima corrispondente al periodo di maturazione previsto dai rispettivi disciplinari.
Per i formaggi generici è richiesto il normale periodo di maturazione fissato dagli Stati membri.

L'importo dell'aiuto è di 15,57 euro per tonnellata, al quale si aggiungono 40 centesimi di euro a tonnellata per ogni giorno di ammasso. Il termine ultimo per le domande è il prossimo 30 giugno.

"Si tratta di un provvedimento molto atteso dalla filiera lattiero-casearia nazionale – ha commentato la ministro per le Politiche agricole, Teresa Bellanova - particolarmente penalizzata in questi mesi dal crollo dei consumi".
 

...per il burro...

Un analogo provvedimento riguarda il burro, del quale si occupa il Regolamento 2020/597, con il quale si prevede un aiuto di 9,83 euro per ogni tonnellata immagazzinata.
A questo importo si aggiungono 43 centesimi per ogni giorno di ammasso.

Nel caso del burro è previsto che il periodo di ammasso debba essere compreso fra i 90 e i 180 giorni.
Come nel caso dei formaggi, le domande di aiuto devono riguardare prodotti che sono già stati conferiti all'ammasso.
Stessa la scadenza entro la quale la domanda va presentata: 30 giugno 2020.


...per la carne bovina...

Anche la carne bovina potrà beneficiare degli aiuti per l'ammasso.
Lo prevede il Regolamento 2020/596 e ad essere interessate al provvedimento sono le carni fresche e refrigerate degli animali di età non inferiore a otto mesi.

Il quantitativo minimo ammissibile per ogni domanda è di 10 tonnellate e sono previsti tre diversi periodi di ammasso: 90,120 o 150 giorni.
Variabile l'importo dell'aiuto in funzione della durata. Per il primo periodo è di 1008 euro per tonnellata, 1033 euro/tonnellata per il secondo e 1058 per il periodo di 150 giorni.


...e anche per ovini e caprini

Oltre alle carni bovine, gli aiuti all'ammasso sono estesi alle carni ovine e caprine.
In questo caso, come specificato dal Regolamento 2020/595, il quantitativo minimo ammissibile per ogni domanda è di 5 tonnellate.

Tre, come per le carni bovine, i periodi previsti per l'ammasso: 90, 120 o 150 giorni.
In progressivo aumento il livello di aiuto in funzione del periodo di ammasso: 866 euro/tonnellata per il primo periodo, 890 euro per il secondo e infine 915 euro nell'ipotesi dei 150 giorni di ammasso.


Una lenta ripresa

Alleggerendo l'offerta di mercato, questi incentivi all'ammasso dovrebbero favorire una ripresa dei prezzi.
Ma non si può sperare siano sufficienti a imprimere una svolta decisiva al mercato del latte come a quello della carne.
Molto dipenderà dal tempo necessario per uscire dall'emergenza sanitaria, indispensabile per un riavvio delle attività di ristorazione collettiva. Che sarà in ogni caso graduale.