Pur rappresentando in Europa il 48% dell'attività agricola totale con quasi 30 milioni di occupati, il settore zootecnico si trova, ormai da anni, a dover far fronte a un'antitesi: da una parte, le critiche legate all’uso inefficiente delle risorse e l'idea della maggior salubrità ed ecologicità delle diete meno ricche di prodotti animali, dall'altra, la crescente domanda mondiale di prodotti animali e il conseguente aumento della produttività e della produzione. Conciliare le due posizioni, quindi, costituisce un problema aperto.
Una risposta, suggerisce il Crea, va ricercata in maggiori investimenti in ricerca ed innovazione, creando quindi approcci innovativi basati su cicli ecologici controllati in cui l'animale ricopre un ruolo chiave, grazie ai suoi meccanismi fisiologici che gli consentono di accrescere il valore delle biomasse. Il funzionamento di questi approcci dipende da alcune variabili, quali la specie allevata, i sistemi di allevamento e i contesti ambientali e sociali.
Per il Crea, è inoltre necessario creare meccanismi che apportino un vantaggio economico agli allevatori e ai produttori agricoli che hanno indirizzato la loro attività verso nuovi approcci di zootecnia sostenibile, con l’intento di rispondere alla sfida della maggiore produttività e del minor impatto ambientale.
Il Crea sta indirizzando l’attività di ricerca verso l’incrocio nei bovini da latte, la precision farming in allevamento, la fenomica, la selezione in purezza e la sinergia con la genomica. Al dibattito sulle priorità della ricerca europea e alla maggiore attenzione necessaria per il settore delle produzioni animali, Crea ha chiesto e ottenuto il contributo di Martin Scholten, direttore del Research Group sulle produzioni animali dell’Università di Wageningen e presidente dell’Animal Task Force che associa le principali istituzioni di ricerca agricola europee e quelle degli stakeholders.
"La zootecnia sostenibile - ha spiegato Salvatore Parlato, commissario straordinario del Crea - è un tassello in una prospettiva di economia civile, che tenga conto di soluzioni innovative e multifunzionali in risposta ai bisogni diversificati della società. Nell’ottica di promuovere la sostenibilità economica, ambientale e sociale, le imprese orientate al green si candidano ad essere uno degli strumenti per sostenere e promuovere il welfare rurale, declinandolo con i concetti di responsabilità e sostenibilità".
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Fonte: Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria