Il vincolo fra premi accoppiati per la zootecnia da latte e iscrizione degli animali ai Libri Genealogici è stato eliminato, come già anticipato nei giorni scorsi da Agronotizie. La decisione è arrivata dopo l'intesa raggiunta dalle Regioni sulle modifiche da apportare allo schema di decreto predisposto dal ministero per le Politiche agricole sulla “semplificazione della gestione Pac 2014-2020”. L'intesa sancisce però altri vincoli, limitando i premi per le vacche da latte ai soli capi che abbiano partorito nell'anno di presentazione della domanda e i cui vitelli siano identificati e registrati secondo le modalità e i termini previsti dal regolamento (CE) numero 1760/2000 e dal Dpr 437/2000. In pratica gli animali vanno contraddistinti con i marchi auricolari “ufficiali” e iscritti alla banca dati nazionale.
Premiata la qualità
Oltre a ciò l'intesa delle Regioni ha stabilito anche altri requisiti di carattere igienico e qualitativo del latte prodotto, il cui rispetto è indispensabile per accedere ai premi accoppiati. Gli allevamenti ammessi ai premi dovranno infatti rispondere, nell'anno di presentazione della domanda, almeno a due dei seguenti requisiti:
- tenore di cellule somatiche (per ml) inferiore a 300.000;
- tenore di carica batterica a 30° (per ml) inferiore a 40.000;
- contenuto di proteina superiore a 3,35%.
Ma non è finita qui. Quando solo due dei requisiti sopra indicati sono rispettati, scatta una nuova serie di vincoli che riguarda il terzo requisito, quello non “in regola”. In questo caso il terzo requisito dovrà rispondere ad uno dei seguenti criteri:
- tenore di cellule somatiche (per ml) inferiore a 400.000;
- tenore di carica batterica a 30° (per ml) inferiore a 100.000;
- contenuto di proteina superiore a 3,20%.
I dettagli
In pratica gli stessi parametri con i quali si era deciso di attribuire agli allevamenti da latte sostegni specifici per la qualità, come previsto dal decreto ministeriale 29 luglio 2009, che a sua volta recepiva i dettati dell'articolo 68 del regolamento CE 73/2009. Allora c'erano in gioco 40 milioni di euro, che ora, nel caso dei premi accoppiati, salgono a quasi 85 milioni di euro. Più in dettaglio 10 milioni di euro sono destinati alle vacche da latte allevate in zone di montagna e 74,6 milioni per gli alevamenti delle altre aree.
19 maggio 2015 Zootecnia