Accade raramente ma ad aprile, in Italia, è cresciuta la redditività di tutta la filiera del suino. A cominciare dall'allevamento che rispetto a marzo segna un + 5,5% (indice Crefis) e rispetto ad aprile 2014 addirittura un +19%. “Il dato è certamente positivo – spiega Gabriele Canali direttore del Crefis – ma è determinato solo dai prezzi bassi delle materie prime usate per l’alimentazione (mais, soia e orzo) negli ultimi mesi, e non ai prezzi dei suini da macello che sono in diminuzione”. Infatti il prezzo medio mensile di aprile dei suini pesanti da macello del circuito tutelato è stato pari a 1,327 euro/kg (Cun), in discesa dell'1,4% rispetto al mese precedente. Mercato al ribasso dunque, sottolineato dal dato tendenziale, che raffronta cioè i prezzi di oggi con quelli dello stesso mese dell'anno prima, che segna -8%.

Macelli con il segno più
Il calo dei prezzi dei suini da macello ha favorito la fase di macellazione. L'indice Crefis di aprile mostra un miglioramento rispetto a marzo dell'1,9% (+5,2% su base tendenziale). Il dato positivo è però dovuto anche al mercato dei tagli freschi: ad aprile le cosce fresche pesanti destinate a crudo Dop sono state scambiate a 3,994 euro/kg, in aumento dello 0,9% rispetto a marzo, e del 2,5% rispetto ad aprile 2014. In crescita anche le quotazioni delle cosce fresche pesanti destinate a produzioni non tipiche, con variazioni rispetto al mese precedente pari a +1,1%; da notare però che nel 2014 i prezzi erano maggiori, tanto che la variazione tendenziale è negativa: -0,8%.
E anche per quanto riguarda i lombi taglio Modena, alla Cun in aprile i prezzi sono risultati in leggera crescita (+0,2%) rispetto al mese precedente, anche se in forte calo rispetto al 2014 (-8,8%).

Bene i prosciutti
Se da un lato i costi di approvvigionamento delle cosce fresche hanno pesato negativamente, dall'altro lato il momento positivo del mercato dei prosciutti ha consentito un aumento della redditività anche della fase di stagionatura. L’indice Crefis calcolato per i prosciutti Dop pesanti è infatti cresciuto dello 0,5%, anche se a livello tendenziale il dato è risultato negativo (-0,9%). Per quanto riguarda i prosciutti generici, la redditività di aprile rispetto a marzo è salita del 3%, e addirittura dell'8,1% su base tendenziale.
Rispetto a marzo, i crudi di Parma si sono mostrati in aumento dello 0,9%, e rispetto ad aprile 2014 dell'1,7%. E dopo un lungo periodo di stabilità torna a variare in positivo anche il prezzo del Prosciutto di San Daniele: +1,3% la variazione sia congiunturale che tendenziale.
Permane, tuttavia, il gap di redditività tra prosciutti a sfavore del Parma Dop: anche ad aprile, lavorare prodotto generico ha reso l'1,7% in più nel caso dei prosciutti pesanti, e del 13,1% in più per i leggeri.