"I fondi stanziati dal ministero delle Politiche agricole per il ritiro delle forme di formaggio per gli indigenti sono assolutamente insufficienti e discriminano profondamente, allo stato dell'arte, uno dei grandi prodotti Dop lombardi, il Parmigiano-Reggiano".

Lo dice l'assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia Gianni Fava.

"Inoltre, dal Mipaaf, - spiega - non abbiamo avuto ancora alcuna risposta sulla possibilità di utilizzare, come Lombardia, risorse finanziarie proprie per effettuare, in solido coi Consorzi di tutela, il ritiro delle forme da destinare agli indigenti".

Parmigiano Reggiano non pervenuto
Il bando di Agea annunciato dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina "si rivela ampiamente insufficiente in partenza nella ripartizione delle risorse - osserva l'assessore Fava - Con 12,5 milioni di euro, il Grana Padano all'attuale prezzo di mercato (6,48 euro/kg, quotazione piazza di Mantova il 9 ottobre) potrà arrivare al ritiro di circa 16.000 forme; nessuna, invece, il Parmigiano Reggiano, che, in una logica di categorie, rimane ingiustificatamente escluso dal bando".

Servono più fondi per le Dop
Fava si rivolge al ministro Martina "affinché chieda all'Unione europea lo stanziamento di maggiori fondi e permetta anche alla Lombardia, ed eventualmente alle Regioni limitrofe, di intervenire direttamente a sostegno dei formaggi Dop a pasta dura, aumentando quindi le dotazioni già messe a disposizione dai consorzi con misure proprie per l'ammasso".

I Consorzi attendono risposta
Quanto alla lettera ricevuta dai Consorzi di tutela del Grana Padano e del Parmigiano-Reggiano, in cui i rispettivi presidenti chiedono un incontro urgente al ministro delle Politiche agricole e agli assessori all'Agricoltura di Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, Fava si dichiara "assolutamente disponibile a ospitare il vertice a Milano, se il ministro Martina darà il proprio assenso".