L’analisi, informa una nota del Mipaaf, si è in particolare soffermata su alcuni aspetti di particolare rilevanza, quali: la suddivisione del digestato in agrozootecnico e agroindustriale; le condizioni per la sua assimilazione ai fertilizzanti di origine chimica; l’uso delle produzioni agricole dedicate da immettere negli impianti di digestione anaerobica; la possibilità di utilizzare metodi alternativi al limite di spandimento di 340 kg/ha di azoto nelle zone non vulnerabili.
Alla fine dell’incontro, il ministro Martina, ringraziando il ministro Galletti per la sensibilità dimostrata di fronte ad una problematica rimasta irrisolta da anni, si è impegnato a trasmettere al ministero dell’Ambiente l’ultima versione del decreto “effluenti di allevamento-digestato”, sulla base delle intese raggiunte ieri, affinché possa essere condiviso e inviato al più presto all’esame della Conferenza Stato Regioni per il previsto parere.
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Fonte: Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari forestali