Il container arriverà al porto di Shanghai dopo avere superato tutti gli step burocratci e di controllo fitosanitario richiesti dal rigido protocollo cinese. Le imprese e gli stabilimenti di lavorazione e confezionamento, che vogliono esportare in Cina devono essere infatti preventivamente approvati sia dalle istituzioni italiane (Servizi fitosanitari) sia dagli ispettori Aqsiq (Servizio fitosanitario cinese).
I kiwi, confezionati in imballaggio monostrato bollinati giungeranno a destinazione in una ventina di giorni e verranno seguiti al porto di Shanghai dai funzionari cinesi, da alcuni operatori della Compagnia italiana della frutta che ha provveduto all’apertura del mercato cinese del kiwi e dal Cso - Centro servizi ortofruttioli, che ha svolto funzione di coordinamento organizzativo.
L’apertura di nuovi mercati infatti con abbattimento del le barriere di tipo fitosanitario che impediscono il libero scambio è oggi uno dei fattori chiave per consolidare i risultati commerciali delle imprese ortofutticole, sempre più impegnati a far fronte alla competizione di altri paesi ma anche a contenere gli effetti della crisi globale. La Cina ha enormi potenzialità in termini di consumi procapite. Secondo recenti stime nel complesso i consumi di frutta in Cina raggiungeranno a breve 25 milioni di tonnellate (Fonte: China Commodities Marketplace) ed è chiaro che queste potenzialità sono molto interessanti.
Soddisfatto il direttore di Made in Blu, Furio Mazzotti, in primo piano oggi come azienda leader nell’export italiano. “Il mercato cinese – dichiara Mazzotti – è tutto da scoprire, senz’altro ci saranno ostacoli da superare ma siamo anche convinti che possa rappresentare una grande opportunità per alcuni nostri prodotti tra cui il kiwi di cui l’Italia è leader di produzione mondiale".
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