Fabio Bizzarri ha una piccola azienda agricola sull'Appennino pistoiese, al confine tra Toscana ed Emilia Romagna. Fin da subito ha capito che diversificare era l'unica strada per rendere economicamente sostenibile la propria attività. E così ha puntato sui frutti di bosco, coinvolgendo la comunità locale, prepara i panettoni a Natale, le colombe a Pasqua e offre visite guidate nel bosco.

 

"Quest'anno ho provato a produrre le zucchine con ottimi risultati", spiega Bizzarri.


L'idea è venuta guardando l'andamento delle temperature in montagna, che a mille metri sono ben più alte di quelle registrate nei decenni passati. E così è venuta l'idea di coltivare zucchine in estate, quando la colonnina di mercurio è ideale alla quota in cui si trova l'azienda agricola, ma è troppo alta in pianura, dove invece il caldo torrido può deprimere la produttività dei campi anche del 30 o del 40%.


Ma come è stata gestita questa coltura? "Ho preparato i semenzali a inizio luglio e dopo una quindicina di giorni ho trapiantato le piante in pieno campo, su una superficie di circa 700 m², dove ho messo a dimora circa duecento piante", ci racconta Fabio Bizzarri.


Essendo un'azienda agricola in regime di biologico il terreno è stato concimato con stallatico prima dell'impianto e successivamente è stata effettuata una concimazione fogliare e una in fertirrigazione.


"Un escamotage che abbiamo adottato è stato quello di scegliere una varietà con portamento assurgente, la zucchina ad alberello di Sarzana. Per ogni pianta è stato inserito nel terreno un tutore di legno, materiale che in montagna certo non manca, al quale è stata legata la pianta", ci spiega Bizzarri.

 

La zucchina ad alberello

La zucchina ad alberello

(Fonte foto: Fabio Bizzarri, agricoltore)

 

"Ogni giorno raccogliamo circa 20 o 30 chilogrammi di zucchine e periodicamente passiamo per recidere le foglie basali più vecchie. Questo continuo innalzamento della pianta consente di distanziarla dall'umidità del terreno, offrendo vantaggi dal punto di vista della sanità".


Per ora, siamo ad inizio settembre, Bizzarri non ha mai avuto bisogno di effettuare trattamenti fitosanitari di difesa. L'unico aspetto negativo di questa coltivazione è la necessità di maggiore manodopera per legare le piante e sfogliarle, per il resto non abbiamo avuto problemi con funghi o insetti parassiti.


"Le produzioni fino ad oggi sono state buone e ci aspettiamo di continuare a produrre per tutto il mese di settembre, se il tempo ci assiste. Le temperature più alte registrate durante l'estate in montagna ci hanno permesso di realizzare una produzione impensabile in altri tempi e questo ci ha permesso di sfruttare condizioni di mercato sicuramente più favorevoli", conclude Fabio Bizzarri, che intende proseguire anche l'anno prossimo questa esperienza.

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