Giuseppe Zuech, presidente del Consorzio di tutela delle ciliegie Igp di Marostica, si è detto sostanzialmente fiducioso: ha fatto previsioni positive per quantità e qualità, sempre che il tempo non tradisca, perché è con questo che si deve sempre fare i conti. Dopo le lunghe e fredde piogge, è arrivato il sole. Ci sono quindi le premesse per un eccellente raccolto di medio tardive e tardive, che rappresentano comunque il segmento più importante della cerasicoltura nelle colline vicentine che vanno dai fiumi Astico e Brenta. La fioritura e l'allegagione sono state ottime, dovrebbe quindi seguire un'altrettanta eccellente maturazione dei frutti. Francesco Arrigoni, direttore di Opo Veneto, organizzazione di produttori che è un punto di riferimento per i coltivatori di ciliegie Igp delle colline attorno a Marostica: “Stanno arrivando le prime ciliegie durone e si presentano molto bene: uno standard generale di notevole qualità. Hanno tutte le peculiarità che le caratterizzano: una situazione quindi che tendenzialmente promette bene”.
Il mercato sta rispondendo bene, è il commento di Daniele Pavan, che segue l'attività di conferimento a Opo Veneto: il prodotto è eccellente, le richieste sono sempre sostenute, soprattutto per la ciliegia certificata con il marchio europeo Igp, perché il consumatore è sempre più attento all'origine di un prodotto, alla sua salubrità e alle garanzie di sicurezza. Le ciliegie di Marostica sono state le prime in Italia ad ottenere il marchio europeo Igp, un fatto che testimonia storicità, eccellenza e identità di una coltura che per il territorio è sempre più importante sia sotto il profilo economico, che paesaggistico, ambientale e turistico. Calza bene la definizione di “oro rosso” delle colline di Marostica, che senza i ciliegeti si presenterebbero in parte incolte e abbandonate. La produzione si avvicina ai 10 mila quintali, dei quali soltanto una parte è commercializzata con il marchio Igp, che sta comunque crescendo.
Autore: Angelo Squizzato
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Fonte: Opo Veneto