Ripresa delle fragole italiane: i volumi acquistati aumentano del 31% se paragonati a  quellli del 2000. Lo rende noto il Cso che diffonde i dati delle rilevazioni condotte da Gfk Italia, le fragole rappresentano circa il 2% degli acquisti di frutta, in termini di volumi, e il 4% in termini di spesa.
I volumi acquistati dal 2000 al 2004 sono cresciuti del 21%;  nel 2005 la profonda crisi del settore ortofrutticolo ha inciso per un -8% sugli ottimi risultati conseguiti (2005 su 2004) scendendo a 67 mila tonnellate. Già dal 2006 i consumi hanno ripreso un cammino in crescita, raggiungendo nel 2012 le 80 mila tonnellate (+19% sul 2005), oltre il 10% in più in 10 anni e +1,5% sul 2011.

La ripresa della fragola è stata possibile grazie al miglioramento varietale: gli standard organolettici gustativi delle nuove fragole selezionate negli ultimi anni sono molto elevati  e riscuotono ampia approvazione dai consumatori italiani ed europei. Inoltre le tecniche produttive utilizzate consentono un calendario di produzione molto ampio, sfruttando al meglio le caratteristiche del territorio italiano con le variazioni climatiche ideali per la diversificazione della produzione.
Sul fronte produttivo nel 2013 le superfici dedicate a fragola in coltura specializzata a livello nazionale sono rimaste stabili con quasi 3.700 ettari. L’83% della superficie riguarda impianti in coltura protetta e solo il rimanente 17% in pieno campo.
Contrazione della fragolicoltura in Basilicata che con 540 ettari, segna un -9% rispetto allo scorso anno, mentre la riduzione della Calabria è del -5%. Buon andamento in Campania che registra un +4% rispetto al 2012. Lieve aumento della coltivazione in Sicilia, +1% rispetto all’anno scorso.
A Nord del Paese si conferma l’importanza della fragolicoltura veneta, veronese in particolare. In crescita le superfici a fragola nella provincia di Bolzano (+5% sul 2012), mentre in deciso calo nella provincia di Trento, -11% rispetto all’anno scorso.
L’Emilia Romagna registra ancora un calo della coltivazione in coltura specializzata, posizionandosi sul livello minimo di circa 250 ettari.
Il Piemonte conferma quanto registrato anche nel 2012.
Sul fronte varietale si evidenzia in Emilia Romagna la predominanza delle varietà Alba, Cley e Roxana. In Campania domina la varietà Sabrina, in Basilicata è ancora Candonga la varietà dominante, in Calabria si concentra una forte produzione di Camarosa e in Piemonte prevale Alba.