È un momento di grande fermento per la meccanizzazione agricola in Italia che da un parte deve capire come usare al meglio i finanziamenti in arrivo per il rinnovo del parco macchine e dall'altra deve fare i conti con una probabile proroga delle scadenze della revisione.

La necessità di investire in mezzi nuovi e revisionare quelli vecchi è emersa chiaramente nel corso della prima assemblea generale della neonata Federacma, tenutasi online lo scorso 27 maggio. L'evento si è articolato in una sessione privata solo per i soci, dedicata alla votazione del Consiglio direttivo della federazione, e una aperta al pubblico.

Nella prima sessione il consiglio ha deciso di organizzare a breve l'elezione del nuovo presidente e dei vicepresidenti, mentre nella seconda politici ed esponenti di associazioni della filiera hanno affrontato diversi temi davanti a numerosi partecipanti.
 

Pioggia di fondi per mezzi agricoli nuovi

L'incontro "pubblico" si è aperto con la lettura dell'intervento di Stefano Patuanelli, ministro del Mipaaf, da parte di Roberto Rinaldin, presidente pro tempore di Federacma. Secondo Patuanelli, "dopo i mesi difficili della pandemia, è il momento di garantire un duraturo rilancio dell'agricoltura nazionale, consolidando la filiera in termini di competitività e accompagnandola nella transizione verde e digitale già in atto".

Nel rinnovamento dell'agrifood, un ruolo strategico è svolto proprio dalla meccanizzazione. Consapevole di ciò, Patuanelli afferma: "da ministro dello Sviluppo economico, ho lavorato per includere anche gli agricoltori, a prescindere dal loro regime fiscale, tra i beneficiari della misura Transizione 4.0, che può imprimere una spinta agli investimenti in beni tecnologicamente innovativi". Grazie al fondo europeo Next generation, il piano Transizione 4.0 vanta una dotazione complessiva di 24 miliardi di euro.

Un ulteriore supporto arriva dall'ultima legge di Bilancio, che ha rafforzato la misura Transizione 4.0, rifinanziato la nuova Sabatini per 370 milioni di euro ed esteso al 2021, con 1 miliardo, il credito d’imposta per gli investimenti in Sud Italia. "Inoltre, abbiamo inserito nel Pnrr - spiega Patuanelli - un progetto che, gestito direttamente dal Mipaaf, destina 500 milioni alla meccanizzazione agricola e alla filiera dell'olio extravergine". Obiettivo del progetto è sostenere, con contributi in conto capitale, l'ammodernamento del parco macchine, l'introduzione di tecniche di precision farming e l'uso di tecnologie 4.0.

Le risorse stanziate hanno riscosso il favore delle associazioni di settore. A proposito del credito d'imposta, Dino Scanavino, presidente della Cia, dichiara: "In sessant'anni non ho mai visto un intervento così incisivo sulle macchine agricole. Ora occorre rendere, anche per gli anni futuri, il credito cedibile alle banche così da fornire reale liquidità agli agricoltori, che dal canto loro devono imparare a raccogliere e usare i dati".
Per Francesco Verrascina, presidente di Copagri, "i 500 milioni del Pnrr sono un'occasione da non sprecare, anche perché l'aumento del numero di macchinari nuovi porterebbe notevoli benefici in termini di produttività, qualità delle coltivazioni e rispetto dell'ambiente".
 

Revisione, urge procedere

Il rinnovo del parco macchine dev'essere accompagnato dalla sua messa in sicurezza mediante la revisione che, ancora senza decreto attuativo, non può divenire operativa e quindi rischia un rinvio. "Non possiamo prorogare l'insicurezza a vita e dobbiamo assolutamente sostituire i trattori più obsoleti" commenta Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, aggiungendo che si dovrà anche attivare un iter per esportare i mezzi ancora funzionanti destinati alla rottamazione nei Paesi in via di sviluppo.

Concordi sull'avviare la revisione il prima possibile Scanavino, secondo cui "un parco macchine con un'età media di ventisette anni non corrisponde agli standard di un Paese civile e non consente di affrontare al meglio le prossime sfide", e Verrascina, che afferma come "di recente abbiamo perso due dei nostri associati a causa di incidenti. Trovo scandalosa la scelta di rinviare costantemente la revisione, cruciale per la sicurezza sul lavoro".

Preannuncia incisive azioni di sollecitazione per lo sblocco della revisione Gianni Di Nardo, segretario generale di Federacma, che da anni ha tra i suoi target lo svecchiamento del parco macchine circolante.
 

Agromeccanici: portatori del nuovo

Ad utilizzare macchine moderne e sicure sono soprattutto i contoterzisti, che però non hanno ancora un ruolo stabilito con chiarezza e riconosciuto dalle istituzioni. "Bisogna definire l'inquadramento professionale degli agromeccanici, anche in collaborazione con altre associazioni della filiera" sottolinea Gianni Dalla Bernardina, presidente del Cai. "Tale riconoscimento rafforzerebbe la categoria, permettendole di aumentare gli acquisti di mezzi innovativi e tecnologicamente avanzati".

Dalla Bernardina aggiunge che il comparto, pur usando macchinari all'avanguardia, purtroppo oggi non considera la gestione dei dati raccolti in campo una priorità. Quindi manca ancora una progettazione in merito.
 

Federacma tra fiere, fusioni e collaborazioni

Oltre ai temi d'attualità, il 27 maggio 2021 si è parlato anche delle varie attività di Federacma, che si sta preparando a partecipare ad Eima International (Bologna, 19-23 ottobre 2021) e, di recente, ha stipulato un accordo con Rive (Pordenone, 10-12 novembre 2021) presentato dal responsabile della rassegna Francesco Terrin.

Altro accordo firmato pochi giorni fa è quello per la fusione di Unagreen, l'Unione dedicata al garden della federazione, e Assogreen. A detta di Alessandro Fontana, presidente di Assogreen, "l'ingresso in Federacma consentirà alla nostra associazione di condividere interessi e problemi con altri dealer (rivenditori di macchine agricole, ricambisti o officine) e di coprire in modo più capillare l'intero territorio nazionale".

Infine la federazione - che già collabora con lo Studio Esseci, Conformgest, Ritchie Bros Italia per promuovere le vendite all'asta di usato e Assodimi-Assonolo per sviluppare la cultura del noleggio - si appresta a fare squadra con la compagnia assicurativa Unipol allo scopo di avviare l'inserimento dei concessionari di mezzi agricoli nel mondo dei fornitori di servizi finanziari. "Dopo quattro anni di trattative, nelle prossime settimane firmeremo - fa sapere Rinaldin - un accordo di collaborazione con Unipol, aprendo un nuovo importante scenario per i nostri associati".