La rassegna verrà inaugurata con l'apertura del nuovo spazio espositivo a cavallo tra il padiglione 11 e la galleria 13, per un totale di oltre 6mila metri quadrati interamente dedicati agli animali d'allevamento e al comparto zootecnico: dalle attrezzature per la filiera, ai mangimi, dall'esposizione di macchine agli strumenti innovativi per il miglioramento genetico. Ma il vero cardine del salone è l'esposizione di oltre 500 capi, che testimoniano la ricca biodiversità zootecnica dell'Italia meridionale.
La nuova area è organizzata, oltre che da FederUnacoma Surl, dall'Associazione italiana allevatori - Aia e dalle sue associate regionali, in particolare l'Associazione regionale allevatori della Puglia, e da UmbriaFiere che può vantare un importante know how maturato con l'organizzazione di oltre cinquanta edizioni della fiera AgriUmbria.
Gli organizzatori hanno previsto l'esposizione in stabulazione fissa degli animali, con momenti nei quali gli stessi verranno valutati secondo rigidi criteri per l'elezione dei capi migliori, che verranno poi premiati con i riconoscimenti previsti nelle mostre ufficiali. Sono previste vetrine e concorsi delle principali razze bovine, bufaline, ovine, caprine, equine e cunicole.
La mostra interprovinciale della razza Frisona e quella regionale della Bruna, assieme alla vetrina della razza Jersey, sono gli appuntamenti che coinvolgono le razze bovine selezionate per la produzione del latte. Le vetrine delle razze Limousine, Marchigiana, Podolica e Romagnola, testimoniano l'imponenza dei bovini selezionati per la produzione di carne. La duplice attitudine alla produzione di latte ma anche a quella di carne è valorizzata dal meeting regionale di razza Pezzata rossa italiana. Presente anche la vetrina della Bufala mediterranea.
La mostra interregionale degli ovini - dove in rappresentanza della Puglia saranno presenti le razze Gentile di Puglia, Leccese e Altamurana, mentre per la Basilicata ci sarà la razza Merinizzata - consente un 'viaggio' alla scoperta della ricca biodiversità degli ovi-caprini, per secoli fonte di primario sostentamento per le popolazioni del Mezzogiorno.
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Fonte: Agrilevante