Ci risiamo. Dopo sei mesi di (quasi) normalità il paese è nuovamente alle prese con la pandemia di coronavirus e con le restrizioni volte ad arrestare la diffusione del virus. Questa volta però il Governo non ha optato per un lockdown totale, ma ha suddiviso le regioni in tre differenti gradazioni di rischio: gialle (basso), arancione (medio) e rosso (alto).

A seconda del colore sono in essere restrizioni differenti, che inevitabilmente impattano anche il settore agricolo. Prima di scendere nel dettaglio è bene però fare due precisazioni. Primo, che gli amministratori locali hanno il potere di adottare norme più restrittive rispetto a quelle imposte da amministrazioni di ordine superiore. Dunque ciò che si può fare in una regione in linea di principio potrebbe non essere concesso a livello di comune, sempre che il sindaco deliberi in tal senso.

Secondo, gli agricoltori professionisti, come accaduto durante il primo lockdown, possono continuare a lavorare senza alcuna restrizione a patto che rispettino le norme generali: autocertificazione (nelle zone rosse e arancioni), uso della mascherina, distanziamento sociale, sanificazione degli ambienti, etc. Diversa è la situazione per gli hobbisti, che invece sono soggetti alle restrizioni.


Zona rossa

Comprende Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta e Calabria. In queste regioni è vietato uscire di casa se non per motivi di lavoro, di salute o di urgenza. Bisogna circolare con l'autocertificazione compilata e bisogna dimostrare che il proprio spostamento è necessario.

Per gli agricoltori professionali, gli apicoltori o gli allevatori è possibile dunque continuare con il proprio lavoro, portandosi sempre dietro l'autocertificazione, mentre gli hobbisti devono rimanere a casa. Molti piccoli olivicoltori calabresi sono arrabbiati proprio perché per almeno quindici giorni non potranno andare a raccogliere le olive per portarle in frantoio.

Chi è abituato a passeggiare tra i campi e i boschi alla ricerca di erbe spontanee sappia che le passeggiate sono consentite, purché siano fatte da soli e in prossimità della propria abitazione. Inoltre per passeggiare è necessario indossare la mascherina.

Non è possibile spostarsi da una zona rossa ad un'altra, salvo che per motivi di lavoro, salute, istruzione o per necessità. Dunque l'hobbista che si trova in una zona rossa come la Calabria e volesse andare in un proprio fondo in una zona gialla, come la Basilicata, non può farlo.


Zona arancione

Ricadono sotto questa categoria solo la Puglia e la Sicilia. Anche in queste regioni ci si può muovere tra un comune e l'altro solo per lavoro, salute ed emergenze (o per accompagnare i figlia a scuola). Mentre all'interno del proprio comune ci si può muovere liberamente. Le maggiori differenze tra zona rossa e arancione riguardano poi le aperture dei negozi e quindi sono ininfluenti sulle attività agricole.

Dunque se un hobbista ha il proprio fondo nel comune di residenza nessun problema, se invece si deve spostare non può farlo.


Zona gialla

Per queste regioni (la maggior parte) cambia poco rispetto allo stato attuale. Gli spostamenti sono liberi, ma dalle 22:00 alle 5:00 del mattino scatta il coprifuoco. Bar e ristoranti sono aperti, ma solo fino alle 18:00.

In queste regioni gli hobbisti possono muoversi liberamente nei propri appezzamenti, ma non possono recarsi nelle regioni arancioni o rosse.


Aggiornamento all'11 novembre 2020
Lo scorso 10 novembre il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l'ordinanza che individua le regioni che passano dall'area gialla a quella arancione e rossa. Nello specifico, in base alla nuova ordinanza, entrano nell'area arancione Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana ed Umbria, mentre la provincia autonoma di Bolzano entra nell'area rossa.
Le misure previste dall'ordinanza entrano in vigore oggi, 11 novembre 2020.

Per essere informato in tempo reale visita il sito del ministero della Salute.


Aggiornamento al 16 novembre 2020
Lo scorso 13 novembre il ministro della Salute ha firmato una nuova ordinanza che individua le regioni che passano dall'area gialla a quella arancione e rossa. Nello specifico, in base all'ordinanza, entrano nell'area arancione Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche, mentre entrano nell'area rossa Campania e Toscana.

Complessivamente, quindi, la ripartizione delle regioni nelle diverse aree è attualmente la seguente:
Area gialla: Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto.
Area arancione: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Puglia, Sicilia, Umbria.
Area rossa: Calabria, Campania, Lombardia, Piemonte, Toscana, Valle d'Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.

Le nuove misure sono entrate in vigore il 15 novembre 2020.

Per essere informato in tempo reale visita il sito del ministero della Salute.


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