E' su questa sfida che si è sviluppato l'Esee - European seminar on extension and education, il 24esimo seminario europeo, organizzato dal Crea - Politiche e bioeconomia, sull'assistenza tecnica e l'educazione che si è svolto dal 18 al 21 giugno 2019 ad Acireale.
L'intero seminario ha visto la presentazione di quasi un centinaio di relazioni in cui sono state presentate tantissime esperienze, complesse e qualificate che hanno proposto interessanti esperienze prototipali.
Già dalle relazioni introduttive è emerso come lo sviluppo dell'assistenza tecnica è ora caratterizzato da contesti socio-economici molto complessi e diversificati; di conseguenza occorre ora sviluppare moduli organizzativi funzionali alle specifiche esigenze dei diversi sistemi agricoli in cui si intende promuovere l'assistenza tecnica.
In particolare, come poi è emerso dalle relazioni di approfondimento, il classico modulo che prevede il rapporto diretto tra un consulente, comunque sempre più evoluto e competente, e le aziende agricole è da considerarsi sempre più in via di superamento e comunque non più sufficiente a soddisfare le diverse esigenze delle aziende agricole.
L'innovazione è considerata la chiave di volta per migliorare la competitività delle aziende agricole in un complesso contesto nel quale devono trovare spazio e sono sempre più importanti l'uso sostenibile delle risorse, la sicurezza alimentare e lo sviluppo equilibrato dei territori.
Occorre ora pensare a sistemi agricoli in cui l'assistenza tecnica non si può fermare al solo "trasferimento" delle innovazioni, ma, deve arrivare a garantire l'intermediazione dei processi innovativi attraverso interventi di "co- innovazione".
L'assistenza tecnica deve quindi evolvere verso un sistema con più attori (multi-attori) coprotagonisti e portatori di conoscenze che si vanno a sostituire o, meglio, che si devono sinergicamente integrare, nel complesso rapporto tra i consulenti e le loro aziende agricole.
E' quindi profondamente da rimodulare anche il ruolo della funzione pubblica.
... e ora?
In particolare, in Europa occorre ora rivedere l'impostazione dell'assistenza tecnica da sostenere attraverso i nuovi "piani di sviluppo rurale".Molto attesi i piani nazionali per la consulenza agricola, ma per il momento sono per lo più ancora in fase di elaborazione, e grande attenzione al dibattito che maturerà in sede comunitaria in cui progressivamente verrà rimodulata, ma certo non abbandonata, la soluzione classica del "consulente agricolo" e si dovranno trovare soluzioni per garantire che la consulenza agricola possa essere indirizzata verso il sostegno a sistemi organizzati (multi-attore), con supporti e figure innovative in grado di "trasformare le innovazioni" in veri e propri "servizi innovativi".
Confronto e condivisione
Il seminario è stato un'occasione straordinaria di confronto e di condivisione di esperienze tra la Fao e rappresentanti delle più importanti istituzioni accademiche che studiano, organizzano e applicano l'assistenza tecnica alle aziende agricole nel mondo.Presenti quasi 200 esperti dagli Usa, da vari paesi del sud America, dall'Australia e dalla Nuova Zelanda, dall'Africa, dall'Asia, dall'Iran in particolare, e dalla vecchia Europa (Irlanda, Gran Bretagna, Francia, Germania, Finlandia, Repubblica Ceca ecc.).
Molto importante e qualificata anche la rappresentanza dell'Italia con esperti di Crea Pb, di alcune regioni e alcuni rappresentanti delle Organizzazioni professionali.
Molto soddisfatta Patrizia Proietti, organizzatrice dell'evento, che ha evidenziato come il seminario sia stato molto vivace ed interessante a testimonianza della fase di trasformazione e di transizione in cui si trova il settore dell'assistenza tecnica alle aziende agricole.