E trova ieri, 18 dicembre 2016, anche il consenso di Agrinsieme Campania, il raggruppamento di sigle agricole coordinato da Rosario Rago, presidente regionale di Confagricoltura Campania, che sino ad ora era rimasto in silenzio.
“Molte delle proposte di Agrinsieme Campania avanzate sono state accolte nell’ottica di facilitare l’accesso alle imprese richiedenti, di valorizzare i progetti collettivi di filiera, di sviluppare i progetti multi-misura specificatamente previsti per facilitare il ricambio generazionale in agricoltura e di scommettere su filiere ad alto potenziale di sviluppo ed occupazione" esordisce Rago in una nota recapitata ad AgroNotizie.
Sulla zootecnia, nella quale la filiera bufalina non approda tra quelle prioritarie, ma tornerà ad incassare i premi per il benessere animale, estesi a tutti gli allevamenti delle macroaree A e B, come pure chiesto da più parti, Rago dice: “Con soddisfazione rileviamo l’attenzione dimostrata nei confronti della nostra zootecnia, considerandolo un comparto da accompagnare ed indirizzare verso le esigenze sempre più richieste in termini di benessere animale e rispetto etico delle attività”.
Altro nodo da sciogliere era la competitività: ”La nostra agricoltura ha la necessità di confrontarsi con altre regioni produttive particolarmente competitive e le esigenze di investimenti in innovazione e ricerca sono stati ben individuate nella strutturazione del Psr".
Infine la nota sulla necessità di dare al programma campano tempi certi: ”Una volta completato l’iter necessario per avere l’approvazione delle modifiche da parte della Comunità Europea – conclude il presidente di Confagricoltura Campania - sarà necessario stabilire un cronoprogramma certo e a breve scadenza per consentire alle imprese la giusta fase di programmazione degli investimenti e la piena operatività”.