E ancora una volta la piazza di spaccio è il Sud, colpito da un’inedita forma di contrabbando. In Puglia è attesa a momenti la conferma di una riunione d’emergenza tra le Organizzazioni agricole e il presidente della Regione Puglia appena eletto, Michele Emiliano. Evidentemente le sanzioni amministrative – 50mila euro – non bastano a scoraggiare chi marchia come italiana la frutta estera.
Umberto Bucci è presidente di Confagricoltura Puglia e dichiara ad AgroNotizie: “La prego di scrivere esattamente quello che le dico, perché questa mattina ho chiesto agli agricoltori aderenti alla mia organizzazione di non consegnare le ciliegie a prezzi inferiori ad un euro per i piccoli calibri e ad un euro e sessanta centesimi per i grandi calibri.”
Bucci incalza: "Attendiamo soluzioni reali dalla politica a quello che si profila come un vero e proprio boicottaggio della frutticoltura pugliese da parte di Gdo e commercianti che stanno comprando all’estero ciliegie che vendono a 5 euro al chilo sulla stessa piazza di Bari: avessero almeno l’onestà di mettersi un fazzoletto sulla bocca come facevano un tempo i rapinatori”.
Affermazioni dure, parole taglienti. Mentre la febbre della ciliegia sale in Puglia, in Basilicata si è già di fronte ad un vero e proprio disastro con le albicocche, che rischiano di non essere ritirate. Sul territorio regionale si producono oltre 60mila tonnellate di albicocche, circa il 25% della produzione lorda vendibile nazionale. Il 15% delle albicocche lucane viene esportato e alcune tra le più pregiate sono ritirate dall’industria di trasformazione.
“Non è il mercato globalizzato a spacciare le albicocche importate per italiane. E i controlli dove sono? Perché tutti gli anni dobbiamo assistere impotenti a questa rinazionalizzazione di ciò che italiano non è? " si domanda Coldiretti Basilicata in una nota stampa di qualche giorno fa.
Secondo il presidente regionale della Coldiretti di Basilicata, Piergiorgio Quarto “Non è solo un problema di origine falsificata, anche se basterebbe già quello. E’ anche un problema di ordine fitosanitario, se è vero che queste produzioni perdono la loro identità, la loro rintracciabilità, con tutti i rischi, anche fitosanitari, del caso”.
E se Coldiretti Basilicata grida senza mezzi termini alla truffa al consumatore italiano, finalizzata alla distruzione del comparto italiano, a Napoli Coldiretti Campania sta preparando una dura presa di posizione contro i contrabbandieri di frutta estera, che qui spacciano albicocche e nettarine. In Campania si produce il 25% delle albicocche italiane e si temono forti contraccolpi produttivi da questa pratica illegale.
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Autore: Mimmo Pelagalli